Tifosi identificati: decisivo il lavoro sulle telecamere interne allo stadio svolto dalla Digos. La corona di fiori della Lazio gettata nel Tevere per spregio
© ansa
"Mai detto questa frase". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha negato di aver detto in volo da Milano a Roma "famo 'sta sceneggiata", in riferimento alla visita alla sinagoga dopo il caso degli adesivi antisemiti con la foto di Anna Frank, ma una registrazione audio lo smentisce. Per l'accaduto al momento sono 16 le persone identificate.
Giallo sulla frase - "Il rabbino sta a New York. Er vicerabbino ci sarà?", si domandava Lotito, come riporta Il Messaggero, durante il volo. A difendere il presidente della Lazio anche il parlamentare del Pd Dario Ginefra, vicino di posto sull'aereo di lunedì da Milano a Roma: "Lotito - ha raccontato Ginefra - all'atterraggio a Roma cercava disperatamente un contatto attraverso i suoi col rabbino capo di Roma che però era a New York: questo è vero, ho sentito la ricerca di un contatto. La frase 'facciamo questa sceneggiata', invece io non l'ho sentita". "Mi può essere sfuggita mezza parola, ma era evidente che il presidente della Lazio - ha proseguito il parlamentare del Pd - cercava di trovare un'immediata risposta all'idiozia commessa da una piccola parte della tifoseria biancoceleste, e francamente da parte sua non pareva ci fosse voglia di banalizzare il gesto".
Ma Il Messaggero, dopo la smentita, ha replicato a sua volta al patron della Lazio, pubblicando sul suo sito l'audio della contestata frase.
Corona di fiori nel Tevere - I fiori della Lazio lasciati alla Sinagoga durante la visita come segno di scusa sono stati gettati nel Tevere. Non è ancora chiaro chi possa esserci dietro il gesto.
"Nessun escamotage per far entrare tifosi in curva Sud" - "Non ho utilizzato nessun escamotage. Il presidente Malagò parla senza conoscere i fatti", ha poi spiegato il presidente della Lazio rispondendo al numero uno del Coni che aveva definito "singolare" la possibilità data ai tifosi della curva Nord biancoceleste di accedere alla curva Sud dopo la squalifica del loro settore di appartenenza per cori razzisti. "Il principio è: se su 12mila persone 30 si comportano male le penalizziamo tutte? Io non ho utilizzato nessun escamotage, ho detto 'chi vuole testimoniare la propria posizione antirazzista deve andare in curva sud'", ha detto a Radio Capital.
"Non siamo complici dei media": gli ultras rinunciano a trasferta - Niente trasferta a Bologna per gli Irriducibili della Lazio. Lo rende noto lo stesso gruppo ultras, dicendosi "costretto a rinunciare per non essere complici del 'teatro mediatico' delle ultime ore. Il nostro usuale modo di tifare oggi potrebbe esser mal interpretato da chi vuole danneggiare ulteriormente la Lazio e i suoi tifosi. In un momento cosi particolare invitiamo tutti i tifosi a cercare di non prestare il fianco a strumentalizzazioni, ricordando che per noi il bene della Lazio è assoluto e primario".
Il ministro Lotti: "Scioccati anche noi, risponderemo a Tel Aviv" - Dopo aver ricevuto una lettera da parte del suo omologo israeliano che si dice scioccato per gli adesivi antisemiti, il ministro allo Sport Luca Lotti afferma che insieme alla Lega Calcio e la Federazione prederà provvedimenti. "Abbiamo già predisposto la risposta al ministro israeliano. Siamo anche noi scioccati, ha fatto bene il presidente Mattarella a richiamare l'attenzione, hanno fatto bene Lega e Comunità ebraica a dare vita all'iniziativa negli stadi", ha sottolineato Lotti.