La donna, un metro e cinquanta d'altezza, non fu vista da un camionista mentre camminava sul marciapiede. La compagnia di sinistri imputa alla defunta una parte di colpa e vuole dimezzare l'indennizzo
© ansa
Fu investita e uccisa da un camion mentre camminava lungo un marciapiede di Cesano (Roma) nel marzo del 2014, ma l'assicurazione del mezzo vuole rimborsare agli eredi solo metà indennizzo, perché la vittima, Gabriella Serangeli, 65 anni, "era troppo bassa per essere vista". Con il suo metro e cinquanta d'altezza, dunque, la donna sarebbe corresponsabile dell'incidente mortale. Al giudice l'ultima parola.
Nel marzo del 2014 fu travolta e uccisa da un camionista, mentre camminava sul marciapiede all'interno di un supermercato di Cesano (Roma); l'autista del mezzo pesante - stando al consulente di parte - stava uscendo da una via diversa da quella segnalata dai cartelli, non ha visto la passante e l'ha investita e uccisa. A nulla valsero le grida dei passanti per evitare la tragedia.
A sua discolpa dichiarò di non averla vista e la sua assicurazione, un anno dopo, gli dà ragione: "La donna era troppo bassa per essere vista" e intende pagare metà indennizzo puntando sulla corresponsabilità.
La Procura, invece, ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del camionista con l'accusa di omicidio colposo. Sarà ora un giudice a decidere le responsabilità.