Francesco ribadisce: "Basta guerre, cancellare il debito, rispettare il diritto dei nascituri alla vita". E aggiunge: "Sono vicino ai precari e alle donne, ancora discriminate"
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Papa Francesco si è rivolto ai governi di tutto il mondo perché cessino le politiche di guerra, cancellino il debito dei Paesi poveri e rispettino il diritto alla vita dei nascituri. "In quest'anno giubilare - ha dichiarato il Santo Padre nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace - formulo un pressante appello ai responsabili degli Stati perché compiano gesti concreti in favore di chi soffre per la mancanza di lavoro, terra e tetto".
"Pensare a precari, donne e malati" - "La mancanza di lavoro intacca pesantemente il senso di dignità e di speranza, e può essere compensata solo parzialmente dai sussidi, pur necessari, destinati ai disoccupati e alle loro famiglie - ha rimarcato Papa Francesco -. Un'attenzione speciale dovrebbe essere dedicata alle donne, purtroppo ancora discriminate in campo lavorativo, e ad alcune categorie di lavoratori, le cuicondizioni sono precarie o pericolose e le cui retribuzioni non sono adeguate all'importanza della loro missione sociale".
Un appello anche a chi convive con problemi di salute: "Infine vorrei invitare a compiere azioni efficaci per migliorare le condizioni di vita dei malati, garantendo a tutti l'accesso alle cure mediche e ai farmaci indispensabili per la vita, compresa la possibilità di cure domiciliari".
"Basta pena di morte, sì all'amnistia" - Il Papa è anche tornato a parlare di giustizia e pena capitale: "Desidero rinnovare l'appello alle autorità statali per l'abolizione della pena di morte, là dove essa è ancora in vigore, e a considerare la possibilità di una amnistia. In molti casi appare poi urgente adottare misure concrete per migliorare le loro condizioni di vita nelle carceri, accordando un'attenzione speciale a coloro che sono privati della libertà in attesa di giudizio, avendo a mente la finalità rieducativa della sanzione penale e valutando la possibilità di inserire nelle legislazioni nazionali pene alternative alla detenzione carceraria".
"Migranti, ripensare legislazione" - Tra i tanti appelli ai governi, il Pontefice ha anche invitato "a ripensare le legislazioni sulle migrazioni nel senso della accoglienza, rispetto dei reciproci doveri, responsabilità e integrazione". E ha chiesto "un'attenzione speciale alle condizioni di soggiorno dei migranti: la clandestinità rischia di trascinarli verso la criminalità".
Un accenno a scandalo Vatileaks 2 - Nel Messaggio per la Giornata della pace, un accenno, seppur implicito, anche allo scandalo Vatileaks 2: "Gli operatori culturali e i media dovrebbero anche vigilare affinché il modo in cui si ottengono e si diffondono le informazioni sia sempre giuridicamente e moralmente lecito".