Luigi Capasso, carabiniere ha sparato alla moglie, ucciso le due figlie piccole e infine si è suicidato nell'appartamento dove si era barricato
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Una vita normale, sorelle inseparabili, fino a due anni fa. Poi tutto cambia, quando i genitori hanno cominciato a discutere sempre più frequentemente. Il papà carabiniere, irrequieto, che ha cambiato tre caserme, diventa sempre più geloso della mamma. Da affettuoso diventa irascibile, nervoso. Alessia e Martina, le due bambine uccise nel sonno dal padre a Latina, sono le prime vittime di questa ennesima tragedia familiare.
"I battibecchi erano così frequenti - ricorda don Livio, parroco della chiesa di S.Valentino - che un anno e mezzo fa li ho mandati al centro diocesano di aiuto alle coppie in difficoltà". E della situazione familiare le due ragazzine, inseparabili, hanno molto risentito. "La tredicenne era nell'Azione Cattolica ragazzi, era serena - ha ricordato il parroco - qui da noi ha fatto il catechismo e ora si sarebbe dovuta preparare per la cresima. Ma quattro-cinque mesi fa si è chiusa, il suo carattere è cambiato. Non ha più frequentato la parrocchia".
Dopo la prima aggressione alla moglie, (lei lo cacciò di casa) "la bambina più piccola, quando le si chiedeva se voleva vedere il papà - dice invece l'avvocato della donna, gravissima in ospedale, - sembrava traumatizzata, non parlava, si limitava a scuotere la testa, facendo cenno di no". La più grande, i primi tempi aveva mantenuto i rapporti con il padre, poi pian piano se ne era allontanata. Perché, riferisce l'avvocato "diceva che il papà ogni volta che la chiamava chiedeva sempre della mamma, era ossessionato da lei e soprattutto dalla sua gelosia".