Per fugare qualsiasi dubbio su un'ipotetica scelta dettata dal tentativo di nascondere dei passi, la Santa Sede ha diffuso l'intero testo del documento del Papa emerito sull'alta formazione teologica e filosofica dell'attuale pontefice
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La Santa Sede fa chiarezza sulle polemiche seguite alla pubblicazione di parte di una lettera di Benedetto XVI sulle qualità filosofiche e teologiche di Papa Francesco e precisa che non c'è stata alcuna "censura". Di quel testo, scrive la segreteria per la Comunicazione, "è stato letto quanto ritenuto opportuno e relativo" soltanto all'elevata formazione dell'attuale pontefice e alla "interiore unione tra i due pontificati".
La segreteria Vaticana precisa di aver scelto i passaggi da diffondere in funzione della "sola iniziativa" della continuità tra i due pontificati e di aver deciso quali passaggi diffondere per motivi di riservatezza e non di censura. Tuttavia, "per dissipare ogni dubbio di è deciso di rendere nota la lettera nella sua interezza". Ecco il testo del documento, indirizzato a monsignor Edoardo Viganò il 7 febbraio.
"Reverendissimo Monsignore, molte grazie per la Sua cortese lettera del 12 gennaio e per l'allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole. Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi. I piccoli volumi mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento".
"Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi 'una breve e densa pagina teologica'. In tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo anche solo per ragioni fisiche non sono in grado di legge gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti".
Il testo contiene quindi un ulteriore paragrafo finora non noto (non solo non distribuito per iscritto ma neanche letto da Viganà durante la presentazione alla stampa), ma la cui esistenza è stata svelata da alcuni blog: "Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hunermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della 'Kolner Erklarung', che, in relazione all'enciclica 'Veritatis splendor', attaccò in modo virulento l'autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la 'Europaische Theologengesellschaft', che egli fondo', inizialmente da lui fu pensata come un'organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest'orientamento, rendendo quell'organizzazione un normale strumento d'incontro fra teologi. Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente. Suo Benedetto XVI".