L'inviato di "Mattino Cinque": "La gente del posto minaccia di incatenarsi sulla strada per impedire il passaggio ai pellegrini il prossimo 3 maggio"
"Non ci sarebbe nulla di soprannaturale". Così il comitato diocesano sul caso della Madonna di Trevignano che lacrimerebbe acqua e sangue e che ogni giorno tre del mese apparirebbe alla sedicente veggente Gisella Cardia. Lo riferisce a "Mattino Cinque" Paolo Capresi, l'inviato del programma in diretta da Trevignano Romano, che riferisce le indiscrezioni che anticiperebbero il contenuto della relazione del comitato diocesano che "presto verrà diffuso".
No a nuove analisi sul sangue - "Visto che non ci sarebbe nulla di soprannaturale, non c'è neppure l'esigenza di ripetere gli esami sul sangue delle lacrime della madonnina", racconta il giornalista che specifica che per il comitato non ci sarebbe alcun fondamento sulla lacrimazione della statua, per questo motivo si rendono inutili ulteriori verifiche sul sangue.
Cosa succederà il 3 maggio? - Secondo le testimonianze dei fedeli la veggente ritornerà a Trevignano Romano. Non ci sono certezze, però, su quanto accadrà sulla collina del paese dove migliaia di pellegrini ogni giorno tre del mese giungono da tutta Europa per fare visita alla Madonna. "Intanto, però, la gente di Trevignano minaccia di incatenarsi lungo la strada che porta alla collina, per ostacolare il passaggio ai pellegrini", anticipa l'inviato di Canale 5. "I fedeli, seguaci di Gisella, invece non accettano la versione della curia e annunciano che combatteranno per questo", conclude Capresi.