A "Mattino 4" il detective privato che sta seguendo il caso della sedicente veggente: "Un anno dopo non ci tiriamo indietro"
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"Maria Giuseppa Scarpulla deve mostrare le stigmate, per dimostrare se è una truffa o se è tutto vero". Con queste parole l'investigatore privato Andrea Cacciotti a "Mattino 4" spiega di voler andare fino in fondo alla vicenda legata alla Madonna di Trevignano e alla sedicente veggente Gisella Scarpulla. Dopo il decreto da parte della Commissione diocesana di Civita Castellana che ha affermato che gli eventi di Trevignano non hanno nulla di soprannaturale, per la veggente arriva anche una nuova denuncia.
"C'è una denuncia depositata poco fa ai carabinieri dove le forze dell'ordine sono autorizzate, a un anno di distanza e dopo tutti gli accertamenti del caso, a chiedere la visione di queste stigmate - ha spiegato Cacciotti all'inviato di "Mattino 4" Paolo Capresi -. Sono venuto qui per notificare la denuncia appena fatta. Lo scorso anno si è sottratta alla verifica delle stigmate, ma quest'anno non arretro di un passo". La veggente, infatti, durante il tempo della Quaresima che precede la Pasqua ha raccontato di ricevere le stigmate sulle mani e alle caviglie: si tratta del fenomeno mistico per cui, miracolosamente, comparirebbero sul proprio corpo i segni della passione di Cristo. Inoltre, sempre durante la Quaresima, Maria Giuseppa Scarpulla ha raccontato più volte di avere i segni della corona di spine di Gesù sulla fronte.
La Commissione diocesana di Civita Castellana nei giorni scorsi si è espressa ufficialmente sui fatti di Trevignano, con un decreto con cui dichiara la non soprannaturalità delle presunte apparizioni della Madonna di Trevignano. Il vescovo Marco Salvi ha comunicato il verdetto: "Constat de non soprannaturalitate", formula latina per dire che non c'è nulla di soprannaturale. Inoltre Salvi impone alla veggente Gisella Cardia di rispettare le decisioni prese e di iniziare un iter di purificazione. Inoltre, avverte "i fedeli di astenersi dall'organizzare e/o partecipare a incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano".
"Dichiaro riguardo ai fenomeni di apparizioni e rivelazioni asseriti dalla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia: constat de non supernaturalitate. E per questo: impongo ai sacerdoti il divieto di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano - si legge nel decreto scritto da Salvi - il divieto di recarsi nel luogo dell'apparizione alimentando nei fedeli I'idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale". Il vescovo, inoltre, "impone alla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Sig. Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il rispetto e l'adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l'unità ecclesiale".