A "Pomeriggio Cinque" parla Luigi Avella: "Perché non ho denunciato? Erano donazioni spontanee"
La vicenda della Madonna di Trevignano in queste settimane si è arricchita di un nuovo protagonista. Si tratta di Luigi Avella, ex funzionario ex funzionario del ministero dell'Economia, che per la onlus della sedicente Gisella Cardia ha donato bonifici per 123 euro. L'uomo, infatti, era intenzionato a fare delle donazioni per dei lavori da effettuare nell'area del parco in cui avverrebbero le apparizioni della Madonna che prevedevano l'installazione di una recinzione e l'acquisto delle panche per i fedeli.
A "Pomeriggio Cinque", Avella ha raccontato di aver fatto altre donazioni alla sedicente veggente in quanto legati da una forte amicizia: "Per lei ero come un padre e lei per me era come una figlia - ha raccontato a Barbara d'Urso -, quando è arrivato il Covid volevo mi sono sentito in dovere di aiutarla, dal momento che il marito era passato a lavorare in part time. Per questo ogni mese le consegnavo una busta con trecento euro". Secondo Luigi, alla veggente avrebbe regalato più di tremila euro.
E infine risponde alle critiche: "Perché non ho denunciato prima? Per due motivi, il primo è che questi soldi non sono stati mai chiesti. Gisella mi disse addirittura se fossi sicuro - ha spiegato -, il secondo è che il nostro rapporto era molto simile a quello tra un padre e una figlia. Un padre denuncerebbe mai una figlia?".