A "Pomeriggio Cinque" l'intervista telefonica a Gisella Cardia: "A chi voleva donarci soldi abbiamo detto: 'Fai una preghiera'"
"Pomeriggio Cinque" torna sul caso della Madonna di Trevignano Romano. Nella puntata del 19 aprile, il programma raggiunge al telefono la presunta veggente Gisella Cardia alla quale chiede spiegazioni sulle donazioni da parte dei fedeli e informazioni sul suo passato lavorativo. Cardia respinge le affermazioni di chi l'accusa di avere approfittato delle offerte dei fedeli e dichiara: "Io vivo con il lavoro di mio marito, noi abbiamo solo la fede. In questo momento mi sento una martire. Non ci siamo arricchiti perché non abbiamo mai chiesto un euro", racconta.
L'intervista telefonica - Raggiunta al telefono dall'inviata del programma di Canale 5, Ilaria Dalle Palle, Gisella Cardia risponde alle domande della giornalista e racconta la sua versione dei fatti sulla destinazione delle offerte da parte di alcuni fedeli e suoi seguaci. "Io vivo con il lavoro di mio marito, non abbiamo case, non abbiamo ristoranti, non abbiamo nulla. Noi abbiamo solo la fede. In questo momento mi sento una martire. Non ci siamo arricchiti perché non abbiamo mai chiesto un euro". La presunta veggente di Trevignano Romano spiega che ci sono persone che potrebbero confermare le sue parole e racconta che a chi si è offerto di donarle dei soldi ha sempre risposto: "Se vuole fare qualcosa per noi, faccia una preghiera".
Intanto la procura di Civitavecchia ha aperto una nuova indagine su Gisella Cardia. Dopo gli episodi di lacrimazione delle statue della Vergine e le presunte moltiplicazioni della pasta e della pizza, la procura indaga per "abuso di credulità popolare". Sulla questione, sempre a Canale 5, la sedicente veggente dichiara: "Sono accusati di credulità popolare le persone che spillano soldi, promettendo chissà che cosa, alla gente semplice, alle vecchiette o alle persone che non sono in grado d'intendere o di volere". Con queste parole Cardia respinge ogni accusa e spiega che le persone che fanno parte dell'associazione da lei fondata sono "tutti professionisti come medici e avvocati". "Sono menti pensanti - aggiunge la veggente - non sono degli stupidi o delle persone semplici che si lasciano ingannare", conclude. Cardia lascia intendere che se avesse architettato una truffa o stesse mentendo, le persone che le attribuiscono credibilità lo avrebbero sicuramente già capito perché dotate di tutti i mezzi necessari per scoprirlo.