L'ex sindaco di Roma dovrà rispondere di corruzione e finanziamento illecito: "Dimostererò pubblicamente la mia innocenza"
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Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma in uno dei filoni dell'inchiesta su Mafia Capitale. L'ex sindaco dovrà rispondere, come chiesto dalla Procura, di corruzione e illecito finanziamento. L'udienza è stata fissata per il 23 marzo davanti alla seconda sezione penale. "Ho la coscienza pulita, non patteggio", ha commentato Alemanno.
All'ex sindaco non si contesta il reato di associazione di stampo mafioso, ma quello di aver ricevuto denaro per compiere "atti contrari ai doveri del suo ufficio". Gianni Alemanno tra il 2012 e il 2014 avrebbe ricevuto 125 mila euro da Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati che sarebbero stati versati alla fondazione Nuova Italia, presieduta dell'ex sindaco.
Per il pm, Gianni Alemanno tramite Franco Panzironi, ex Ad di Ama e già imputato nel maxiprocesso di Mafia Capitale, avrebbe ricevuto, attraverso la fondazione, 75mila euro per finanziare cene elettorali e altri 40mila per sostenere la fondazione.
"Dimostrerò la mia innocenza" - "Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza - ha detto ancora l'ex primo cittadino di Roma ed ex ministro -. Affronto il processo con animo sereno perché sono fiducioso nell'operato della magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l'assoluta correttezza del mio operato".