ATTO DI CLEMENZA DEL PRESIDENTE

Mattarella concede la grazia a tre condannati: due uccisero la moglie malata di Alzheimer

Il presidente della Repubblica ha tenuto conto "dell'età avanzata dei condannati e delle precarie condizioni di salute"

15 Feb 2019 - 19:53
 © ansa

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso la grazia a Franco Dri, 78 anni, che uccise il figlio tossicodipendente al culmine di una lite, l'88enne Giancarlo Vergelli e l'89enne Vitangelo Bini, entrambi colpevoli di aver ammazzato la moglie malata di Alzheimer. Gli atti di clemenza individuale hanno riguardato il residuo della pena della reclusione ancora da espiare (circa 3 anni e 6 mesi per Dri, 5 anni e 6 mesi per Vergelli e 5 anni e 8 mesi per Bini).

Il presidente della Repubblica ha tenuto conto "dell'età avanzata dei condannati, delle precarie condizioni di salute, dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie nonché delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti, evidenziate nelle sentenze di condanna".

La vicenda giudiziaria di Franco Dri cominciò nel 2015 quando l'uomo sparò al figlio, Federico, di 47 anni, tossicodipendente, al culmine dell'ennesima lite, un colpo di pistola al petto, uccidendolo. I fatti si svolsero a Fiume Veneto (Pordenone). L'anziano, non in perfetto stato di salute, venne condannato in appello a una pena di oltre sei anni, che ha già in parte scontato. I cittadini di Fiume Veneto avevano avviato una petizione per sostenere la richiesta di grazia al Presidente, raccogliendo oltre mille firme. Anche la moglie e l'altro figlio di Dri avevano chiesto in una lettera che fosse concessa la grazia.

Giancarlo Vergelli venne condannato il 22 febbraio 2016 dalla corte d'appello di Firenze a 7 anni e 8 mesi per aver ucciso la moglie 88enne malata di Alzheimer. L'omicidio avvenne a Firenze, nella casa di borgo Pinti, il 22 marzo 2014. Vergelli strangolò la moglie con una sciarpa e rimase accanto al cadavere circa un'ora, poi andò a costituirsi dalla polizia dicendo agli agenti "Non ce la faccio piu'" e spiegando di non reggere a un repentino aggravamento della malattia della moglie.

Storia analoga quella di Vitangelo Bini, 89 anni, che doveva scontare una condanna, confermata in Cassazione, a 6 anni e 6 mesi per l'omicidio della moglie, che era malata di Alzheimer. L'uomo uccise la donna per non vederla più soffrire. L'omicidio risale all'1 dicembre 2007. Bini, per 35 anni vigile urbano a Firenze, fino a quel tempo aveva assistito in casa la moglie Mara Tani, malata da 12 anni. Ma poi diventò necessario ricoverarla in una struttura sanitaria, a Prato. L'uomo, quando apprese del peggioramento delle condizioni della moglie e della sua ulteriore sofferenza nell'ospedale, prese una pistola dalla sua collezione di armi e la uccise con tre colpi.

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