FEDERICA FU UCCISA

Morta in riva al lago di Bracciano, condannato a 18 anni il fidanzato

Federica Mangiapelo fu trovata senza vita nella notte di Halloween del 2012

18 Lug 2015 - 11:24
 © tgcom24

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Diciotto anni di reclusione per omicidio volontario aggravato. E' la condanna inflitta dal gup di Civitavecchia a Marco Di Muro, 21anni, accusato dell'omicidio della fidanzata 16enne Federica Mangiapelo, trovata morta sulla riva del lago di Bracciano la notte di Halloween del 2012.

La sentenza, emessa dal gup di Civitavecchia Maresca dopo oltre 3 ore di camera di consiglio, è andata oltre le stesse richieste del pm Eugenio Rubolino, che per Di Muro aveva chiesto una condanna a 16 anni di reclusione. Secondo l'accusa, il giovane avrebbe ucciso la fidanzata al culmine di una lite, probabilmente per motivi di gelosia. Di Muro l'avrebbe prima strattonata, facendola cadere a terra, e poi annegata tenendole la testa sott'acqua.

La morte di Federica, un giallo durato tre anni - Federica, all'epoca 16enne, fu trovata morta da un passante; il corpo era sulla spiaggia del lago di Bracciano, nei pressi di Anguillara Sabazia, paese vicino a Roma nel quale risiedeva. Il "giallo" fu fin da subito intenso. Sul corpo della ragazza, nessun apparente segno di violenza; tant'è che inizialmente l'ipotesi investigativa più accreditata fu quella di un incidente.

I carabinieri accertarono che Federica era uscita dalla casa del padre Gino intorno alle 22.30 del primo novembre, per andare con il fidanzato Marco a festeggiare la notte di Halloween. Verso le 3 del mattino, ci sarebbe stato un litigio, con la ragazza che chiese di essere riaccompagnata a casa. La mattina dopo fu trovato il suo corpo senza vita.

L'autopsia in un primo momento escluse la morte violenta - Di Muro, immediatamente interrogato (fu un interrogatorio fiume di 12 ore), disse che nel momento a cui fu fatto risalire quell'annegamento, non si trovava con la fidanzata. Dall'autopsia sarebbe poi arrivata un'ulteriore conferma a favore del ragazzo: sul corpo di Federica non fu trovato nessun segno di violenza e tecnicamente si parlò di morte per cause naturali.

All'epoca Marco Di Muro fu iscritto nel registro degli indagati come "atto dovuto", al fine di consentire agli specialisti del Ris di effettuare gli accertamenti previsti, dato che il ragazzo fu ritenuto l'ultima persona ad essere stato con Federica. Il giovane più volte disse di avere lasciato la fidanzata da sola, in una notte particolarmente fredda e piovosa, attorno alle tre della notte.

I successivi esami sul corpo di Federica e la svolta delle indagini a dicembre 2014 - Nel dicembre del 2014, Marco Di Muro fu arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato, e posto agli arresti domiciliari. L'ipotesi accusatoria fu quella di un litigio, forse per motivi di gelosia, al culmine del quale ci sarebbe stato uno strattonamento, una caduta a terra, e alla fine l'annegamento. D'altro canto era stata proprio la perizia pneumologica in sede d'incidente probatorio a far luce sulla vicenda: Federica, secondo questi successivi accertamenti, era morta per annegamento e non per arresto cardiaco o per cause naturali.

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