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Morto al San Camillo: Codacons denuncia, Lorenzin invia ispettori

I consumatori: "Dignità del malato calpestata senza pudore". E Assoututela: "Con l'indagine del ministero non si aumentano i posti letto"

06 Ott 2016 - 15:07

Il Codacons ha deciso di denunciare la Regione Lazio e il ministero della Salute per il caso del paziente morto di cancro all'ospedale San Camillo di Roma. "Quanto accaduto è solo l'ultimo di una serie di episodi in cui la dignità dei malati viene calpestata senza pudore" spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi. Intanto il ministro della Salute Lorenzin invia  gli ispettori.

E spiega: "Accerteranno cosa è accaduto, cosa non ha funzionato, di chi è stata la responsabilità".

Ma Assotutela: "Così non si aumentano i letti" - Ma da Assotutela, associazione per la tutela dei cittadini, arriva una secca replica al ministro. Un caso di cronaca che non è una novità quello del morto in Pronto soccorso, spiega il presidente Michel Emi Maritato, aggiungendo: "Da tempo denunciamo le condizioni inumane dei pronto soccorso, accentuate dal barbaro taglio di migliaia di posti letto, senza che nessuno intervenga. Se una persona non può avere una fine dignitosa, dobbiamo ringraziare la politica sanitaria del governo e, di rimando, delle regioni. E il ministro come risponde? Nel modo più ipocrita e inutile: inviando gli ispettori. Ma non è così che risolvi il problema. Non è così che si aumentano i posti letto".

Lorenzin: "Non doveva succedere" - E il ministro: "In Italia il pronto soccorso degli ospedali non è e non deve essere l'ultima tappa della vita di un paziente oncologico. Approfondiremo ogni aspetto di questa vicenda". L'indagine, annuncia, accerterà se la rete oncologica del Lazio ha funzionato e verificherà i livelli assistenziali sul territorio a favore dei malati oncologici.

"Questa storia - riprende - non riguarda medici e infermieri e non vale neppure la polemica sui sovraffollamenti al Pronto Soccorso di un grande ospedale romano, dove il personale garantisce quasi mille interventi al giorno".

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