Dalle intercettazioni sull'inchiesta per la costruzione dello stadio a Tor di Valle a Roma emerge il rifiuto di Maran a un tentativo di corruzione
© ansa
"Mi fa molto piacere che sia chiaro a chiunque entri nel mio ufficio che non vi è spazio alcuno per proposte improprie". Lo ha detto l'assessore all'Urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, dopo la notizia secondo la quale gli indagati per la vicenda dello stadio di Roma l'avrebbero avvicinato per offrigli un appartamento. La proposta, stando alle intercettazioni, fu respinta da Maran "sdegnosamente": "Qui non si usa".
L'imprenditore Luca Parnasi e gli uomini del suo gruppo puntavano ad esportare il sistema corruttivo da Roma a Milano, secondo l'ordinanza di custodia cautelare dell'inchiesta sul progetto dello stadio. "Siamo andati a parlare con l'assessore Maran, gli abbiamo proposto un appartamento - così in una intercettazione - ma lui ha risposto di no dicendo che lui 'non voleva prendere per il c... chi lo ha votato'. Abbiamo fatto una brutta figura, sembravamo i romani dei film quando vanno a Milano".
Maran: "Deve essere la normalità" - "Ho davvero apprezzato i numerosi messaggi che mi sono arrivati da tante persone che grazie a questa notizia hanno ritrovato o confermato la loro fiducia nella politica - ha scritto Maran su Facebook commentando il suo rifiuto -. Ci tengo a dire che questa però è e deve essere la normalità. Non solo per me, ma per tutta la giunta di cui faccio parte, ed è la normalità per la gran parte di coloro che si impegnano nelle istituzioni mossi da passione e voglia di cambiare le cose". "Capirete quindi che anziché di questa vicenda voglia tornare subito a dedicarmi al mio impegno quotidiano di assessore perché c'è una cosa a cui tengo sopra a tutto - ha aggiunto nel post -, ci si può occupare di cose delicate come l'urbanistica, i cantieri, gli appalti, rimanendo se stessi con i propri valori".