Prostitute uccise a Roma, chi è Giandavide De Pau
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Il 51enne, accusato del triplice omicidio nel quartiere Prati, è stato interrogato per oltre sette ore negli uffici della questura in via San Vitale. Il questore: "La popolazione ora può stare tranquilla"
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Svolta nelle indagini sui tre omicidi di Prati, a Roma: un pregiudicato romano, Giandavide De Pau, di 51 anni, è stato fermato e portato al carcere di Regina Coeli dopo un interrogatorio fiume (durato oltre sette ore) negli uffici della questura, con l'accusa di essere l'autore dei delitti delle tre prostitute. Decisivo per gli investigatori, oltre alle testimonianze, l'intervento della sorella che ha segnalato l'uomo dopo che era tornato a casa con i vestiti sporchi di sangue e averle raccontato di aver compiuto qualcosa di grave. Alla luce di questa comunicazione e conoscendo le "frequentazioni" di De Pau, la familiare ha allertato le forze dell'ordine. Dal passato del 51enne sono emerse varie indagini legate alla criminalità organizzata, in particolare al clan di stampo camorristico dei Senese, e un'accusa di violenza sessuale. Prima della segnalazione le indagini della Procura si erano concentrate sulla chat di una piattaforma per incontri, che l'omicida potrebbe aver usato per fissare i suoi appuntamenti con le vittime.
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La confessione - Durante l'interrogatorio fiume, Giandavide De Pau ha confessato di essere stato nella casa con le cinesi e di ricordare solo tanto sangue. Mentre ha affermato di non ricordare di essere stato nell'appartamento della colombiana (la prima vittima) in via Durazzo e di essere tornato a casa dalla mamma e dalla sorella dopo aver vagato per due giorni con i vestiti ancora sporchi di sangue.
I precedenti e il legame con il clan Senese - Il sospettato avrebbe anche precedenti penali di droga e un passato di tossicodipendenza. Inoltre, incrociando i dati, sono emersi anche precedenti per violenza sessuale, lesioni, armi, ricettazione, violazione di domicilio e due ricoveri psichiatrici. De Pau era il guardaspalle, autista e factotum del boss Michele Senese, conosciuto come "o'pazz" per via dei falsi certificati di infermità mentale con i quali era evaso anni fa (attualmente sconta l'ergastolo). De Pau, finito in diverse inchieste, come riferisce Il Corriere della Sera, fu filmato a un summit tra il capofamiglia Senese e Carminati nell'indagine Mondo di Mezzo.
All'alba, al momento del blitz, si trovava nell'abitazione della mamma e della sorella a Primavalle, dove si era rifugiato, e all'arrivo degli agenti indossava gli stessi vestiti con i quali compare nelle telecamere di videosorveglianza dei luoghi degli omicidi.
Decisive le testimonianze - La svolta alle indagini sul triplice omicidio di Roma sarebbe legata anche ad alcune testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine nelle ultime ore. In particolare gli elementi forniti da due cittadini cubani e una terza persona avrebbero indirizzato l'attività investigativa sul 51enne romano al momento sotto interrogatorio.
Il questore: "La popolazione ora può stare tranquilla" - "La situazione è sotto stretto controllo e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare ad essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno". Lo afferma il questore di Roma, Mario Della Cioppa.
La chat di incontri - La chiave per identificare il killer di Martha Castano Torres, colombiana di 65 anni, e due donne asiatiche sarebbe, dunque, dentro una chat presente su una piattaforma per incontri. Si tratta di un sito online utilizzato dalla Castano per i suoi appuntamenti con i clienti.
Castano è stata uccisa per prima, nel corso di un rapporto sessuale, con una arma da taglio simile ad uno stiletto. Probabile che l'assassino abbia utilizzato la stessa arma per i tre delitti.