IN CARCERE UN 24ENNE

Omicidio Alatri, terzo fermo per la morte di Emanuele Morganti

In carcere un 24enne "molto pericoloso". Per il delitto erano già finiti in cella i fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani

11 Apr 2017 - 09:45

Terzo fermo per l'omicidio di Emanuele Morganti, il ventenne ucciso a calci e pugni fuori da un locale di Alatri il 26 marzo. Si tratta del 24enne Michel Fortuna. Fortuna, già indagato per la morte di Morganti, è stato fermato a casa di parenti a Frosinone. Per l'omicidio in carcere erano già finiti i fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani.

Secondo il procuratore Giuseppe De Falco, che coordina l'inchiesta sull'uccisione di Emanuele Morganti, Fortuna sarebbe molto pericoloso e avrebbe avuto un ruolo attivo nelle fasi dell'aggressione. Il decreto di fermo si è reso dunque necessario per "prevenire la fuga" e evitare "l'inquinamento delle prove".

Tutti gli otto indagati, in carcere sono dunque tre per il momento, sono accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi: il padre di Castagnacci, Franco, e i quattro buttafuori del Mirò Music Club, Manuel Capoccetta, Damiano Bruni, Pjetri Xhemal e Michael Ciotoli. I vigilantes avrebbero pestato Emanuele prima dentro e poi all'esterno del locale, usando anche un manganello. Fortuna potrebbe essere la persona indicata da due testimoni come "Michel l'albanese", che avrebbe a sua volta preso parte alla caccia all'uomo.

Intanto due giorni fa Franco Castagnacci è stato interrogato in Procura a Frosinone: "Il mio assistito ha ricostruito nei dettagli ogni atto di quella sera fornendo elementi per ricostruire la vicenda - ha detto l'avvocato Marilena Colagiacomo - Franco ha anche ribadito di essere intervenuto in aiuto a Emanuele".

Presto sarà compiuto un secondo accertamento tecnico dopo l'autopsia sul corpo di Morganti. Gli indagati potranno nominare dei periti di parte per l'esame. Le carte del caso sono finite sul tavolo del Csm: sarà infatti aperta una pratica sul Gip di Roma che scarcerò Mario Castagnacci fermato per droga poche ore prima dell'omicidio. Il magistrato rischia il trasferimento.

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