Roma, le zone dello spaccio
© Ansa-Centimetri
© Ansa-Centimetri
I soldi erano divisi in due mazzette da 20 e 50 euro. A denunciare il killer è stata la madre. "Meglio sapere che mio figlio è in cella piuttosto che tra gli spacciatori", ha detto
Si delinea sempre più la dinamica dell'omicidio di Luca Sacchi, ucciso a Roma in un tentativo di rapina legato ad una compravendita di droga, che Anastasia, la fidanzata del giovane, aveva chiesto a Valerio Del Grosso e Paolo Pirino (poi arrestati) di procurarle. E' stata la quantità di soldi che la ragazza aveva nello zaino a spingere i due a scipparla. "Due mazzette da 20 e da 50 euro", riferisce un testimone, per un totale di oltre 2mila euro.
Il testimone, una sorta di "mediatore" di Del Grosso, racconta poi come, nelle fasi precedenti il delitto, si sia recato al parco della Caffarella con altre due persone "alle 21:30 del 23 ottobre incontrandone una terza, già a lui nota, al quale si presentava come inviato di Valerio". Doveva verificare, per conto di Del Grosso "se persone in zona Tuscolana avessero il denaro per acquistare come convenuto merce".
Insomma dalle testimonianze emerge che i due pusher avevano una "rete", almeno tre emissari, ed erano organizzati. Emerge la possibilità che fossero stati "contattati" per l'acquisto di droga. Ed emerge che i fermati avevano complici tali, secondo la procura, da poter consentire loro una fuga. Da qui la necessità del fermo.
© Ansa-Centimetri
© Ansa-Centimetri
Nel cuore della notte, quindi, la "caccia all'uomo" ha subito una drastica accelerazione. Uno degli aggressori, Valerio Del Grosso, autore dell'omicidio, è stato rintracciato in un residence mentre l'altro, Paolo Pirino, nell'abitazione della fidanzata. Hanno entrambi precedenti: Del Grosso per botte alla ex, Pirino per droga. L'auto con cui si sono dati alla fuga, una Smart di colore bianco, è stata posta sotto sequestro.
L'arma utilizzata per colpire a morte Sacchi non è stata ancora trovata mentre in un campo alla periferia della Capitale è stato individuata la mazza da baseball con cui gli aggressori hanno colpito Anastasia.
La svolta alle indagini, che ha portato al fermo dei due ventenni, è arrivata grazie alla madre di Del Grosso, autore materiale dello sparo, che si è presentata in un commissariato della Capitale per denunciare il figlio: "Meglio saperlo in carcere che nelle mani di spacciatori, delinquenti e criminali".