La madre a "Quarto Grado": "Ho conosciuto quello che sarebbe diventato il carnefice di mia figlia"
"È successo l'imponderabile". Sono queste le prime parole di Daniela Bertoneri, la madre di Michelle Causo, la ragazza vittima dell'omicidio di Primavalle. I genitori, a "Quarto Grado", hanno raccontato il loro dolore per la morte della figlia uccisa da un coetaneo in un appartamento di via Dusmet con un coltello da cucina, a Roma. "Quello che non dovrebbe accadere a nessuna persona nel mondo, stavolta è successo a me - ha detto la madre di Michelle alla trasmissione di Rete 4 -. Si tratta di un qualcosa che mi ha sempre terrorizzato, ne ho sempre parlato con mia figlia di queste cose, ma quando si è troppo buoni d'animo non pensi che ti possano fare una cosa del genere. Michelle era una ragazza semplice, bella ma non seducente, poi aveva preso un impegno lavorativo. Andava a insegnare ai bambini a nuotare e questo per anche per avere una piccola indipendenza, perché abbiamo avuto dei problemi economici e Michelle per questo si è rimboccata le maniche".
La madre conosceva il carnefice - La madre di Michelle ha avuto modo di conoscere in passato quello che sarebbe diventato il killer di sua figlia: "Gli amici di mia figlia li conosco tutti - ha spiegato -, non potrei mai aver pensato che sarebbe diventato il suo carnefice. Me l'ha presentato, ci ho parlato, gli ho chiesto cosa facesse e lui mi ha detto che non studiava e che non faceva niente". Il giorno dell'omicidio la famiglia si trovava a Bologna: "L'ho sentita la mattina, come sempre - ha continuato la donna -, era tranquilla. A mia sorella aveva detto che sarebbe tornata per pranzo. Mia sorella ha iniziato a chiamarla alle 13, ha squillato una volta. Poi non ha più squillato. Quando mia sorella mi ha chiamato per dirmi che Michelle non rispondeva più le ho detto: stai tranquilla, potrebbe essersi spento il telefonino. Mi chiama mia sorella e mi dice: è successa una tragedia".
I genitori credono nel movente passionale - Da quel momento, però, Michelle non si sarebbe fatta più sentire: "Non chiamava - aggiunge il padre Gianluca -, non rispondeva e ci siamo preoccupati". Il padre non crede al movente utilizzato dall'assassino che agli inquirenti ha spiegato che dietro l'omicidio ci fosse un debito di poche decine di euro: "Non ci credo, ma a questo punto spero sia così perché vorrebbe dire che ci sarebbe premeditazione dietro - ha proseguito -, dicendo così dimostra di averci pensato". Per Causo, il killer avrebbe avuto un complice nell'occultamento: "Una ragazza come mia figlia si sarebbe potuta difendere da lui che è molto esile - ha aggiunto -, ha avuto un aiuto. Con quale forza l'ha messa dentro un carrello? Si è trattato di un rifiuto, lui ha pensato: o me o nessuno. Mia figlia aveva un ragazzo, nel weekend lo vedeva e il lunedì tornava a scuola. Questa era mia figlia".
Il racconto del nonno e della zia - Sono sconvolti anche la zia e il nonno di Michelle: "Dovevamo partire stamattina, è successo tutto in fretta - dicono a "Quarto Grado" -, mi aveva detto: zia torno per pranzo. Questo ragazzo che l'ha uccisa non lo conosciamo: lei aveva un fidanzato a Pomezia da due anni. A un certo punto non ha risposto più al telefono: era spento. Era una ragazza solare, vogliamo capire che cos'è successo e chiediamo giustizia".