Tutti assolti per l'omicidio di Serena Mollicone, tensione dopo la lettura della sentenza
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L'avvocato De Santis commenta l'assoluzione dei cinque imputati per l'omicidio della giovane di Arce: "A 21 anni non c'è ancora giustizia per Serena"
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La sentenza sul caso di Serena Mollicone è "una sconfitta anche per lo Stato italiano, che ha nella giustizia una delle sue funzioni cardine". È quanto afferma l'avvocato Dario De Santis, legale del padre della vittima Guglielmo Mollicone, commentando la sentenza con cui i giudici dell'assise di Cassino hanno assolto i cinque imputati coinvolti nell'indagine per l'omicidio della giovane di Arce avvenuto nel 2001.
"Non commento la sentenza finché non leggerò le motivazioni, ma il dato che emerge oggettivo è che a 21 anni dai fatti non c'è ancora giustizia per Serena", sottolinea l'avvocato. La morte del padre di Serena, Guglielmo, "gli ha risparmiato questa altra delusione. Ma non ci rassegneremo finché non ci sarà giustizia. Resta il turbamento perché a tanti anni dai tragici fatti lo Stato non è stato capace di fare giustizia".
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In autunno le motivazioni sulle assoluzioni - Si conosceranno in autunno, intorno al 15 ottobre, le motivazioni con cui la Corte d'Assise di Cassino hanno assolto i cinque imputati. I giudici infatti si sono presi 90 giorni per il deposito degli atti.
Il commento di Ilaria Cucchi - "A coloro che stanno cercando la verità sull'assassinio di Serena dico con tutto il cuore: non mollate mai e non smettete mai di credere nella Giustizia, anche se il prezzo che state pagando sarà altissimo, ma già lo sapete. Non so se augurarvi di fare la mia vita ma non si può dimenticare ciò che è stato fatto alla vostra bellissima ragazza. Siamo tutti condannati. Tutti noi". Così Ilaria Cucchi, sorella di Stefano - morto nel 2009 dopo essere stato pestato in una caserma - ha commentato la sentenza rivolgendosi ai familiari di Serena, definendola "un altro nome che evoca giustizia. Anzi ingiustizia".
"Quel che sappiamo - ha aggiunto Cucchi - ha è che coloro che l'hanno uccisa non hanno ancora un'identità scritta su una sentenza di condanna. Mi dicono che sono in molti a scrivere sul web il mio nome dicendo che 'ci vorrebbe Ilaria Cucchi'. Li ringrazio - ha proseguito - ma io sono stata soltanto e sono e sarò sempre la sorella di Stefano".