Il fermo è stato convalidato perché il giudice ha riconosciuto l'aggravante del metodo mafioso nell'aggressione al reporter della Rai
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Resta in carcere Roberto Spada, l'autore dell'aggressione a un giornalista della Rai, ripresa dalle telecamere. Il gip Anna Maria Fattori ha infatti riconosciuto l'aggravante del metodo mafioso. Nell'interrogatorio nel carcere di Regina Coeli dopo il fermo, Spada ha dichiarato: "Ho dato quella testata perché sono stato provocato".
Spada deve rispondere di lesione e violenza aggravati dal metodo mafioso per futili motivi. L'aggravante del metodo mafioso, riconosciuta ora anche dal gip, deriva secondo gli inquirenti dal contesto nel quale l'aggressione è avvenuta e, soprattutto, dalla platealità con la quale Spada ha voluto dare una prova di forza sul "suo" territorio, davanti agli abitanti del quartiere.
La famiglia Spada, secondo gli inquirenti, rappresenta da anni una realtà criminale emergente e al momento dominante sul territorio di Ostia. Secondo alcuni collaboratori di giustizia, le cui dichiarazioni sono riportate nel decreto di fermo della Dda a carico dell'indagato, Roberto Spada farebbe parte del clan e sarebbe un soggetto "che comanda e che può dare ordini".
Gli inquirenti stanno analizzando i video delle telecamere di sorveglianza di zona per individuare e fermare anche il secondo aggressore.
Intanto in piazza a Ostia grande manifestazione "contro tutte le mafie". Nei pressi della stazione Ostia Lido sono stati esposti cartelli e striscioni con le scritte "Contro ogni forma di violenza, fuori la mafia dallo Stato", "Casa lavoro dignità, no alla violenza fascista e mafiosa". Il corteo si sonda per le vie della città senza bandiere politiche.
Virginia Raggi: "In piazza per il valore della legalità" - Al corteo ha partecipato il sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha dichiarato: "Questa è una manifestazione di cittadini che si riconoscono nei valori della legalità e vogliono contrastare criminalità e mafie. Io ho cercato di rilanciare e dare voce". Voci contrastanti al suo arrivo: alcuni le hanno urlato "dietro" indicandole di non mettersi alla testa del corteo, altri l'hanno applaudita e le hanno regalato una rosa.