"Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento: mi viene in mente quella canzone 'parole, parole, parole'...". Salvini replica: "Tra poco cacceranno gli italiani"
"Non devo catalogare gli altri per decidere chi è mio prossimo e chi non lo è. Bisogna aiutare chiunque è in difficoltà, anche se estraneo o magari ostile". Così papa Francesco commentando la parabola evangelica del "buon samaritano". "Alla fine - aggiunge - saremo giudicati sulle opere di misericordia; il Signore potrà dirci: 'Ti ricordi quella volta, sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quel migrante che tutti volevano cacciare via ero io'".
"Anche noi possiamo porci questa domanda: chi è il mio prossimo? Chi devo amare come me stesso? I miei parenti? I miei amici? I miei connazionali? Quelli della mia stessa religione?...", sottolinea il Pontefice. "Fatti prossimo del fratello e della sorella che vedi in difficoltà", è quindi l'insegnamento tratto dalla parabola.
"Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento: mi viene in mente quella canzone 'parole, parole, parole'... - afferma Bergoglio -. No fare, fare e mediante le opere buone, che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo - prosegue -, la nostra fede germoglia e porta frutto".
E ancora: "Domandiamoci: la nostra fede è feconda? Produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Selezione le persone a secondo del mio proprio piacere".
Salvini al Papa: tra poco italiani cacciati - "Chi lo dice al Santo Padre che, senza limiti, regole e buon senso, fra poco saranno gli italiani ad essere cacciati da casa loro?". Lo scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando le parole di oggi di Papa Francesco. "Lo stesso Catechismo - aggiunge Salvini - ricorda che l'accoglienza di chi ha bisogno è doverosa, ma 'nella misura del possibile'. E in Italia la misura del possibile è stata ampiamente superata. Sbaglio?".