La giovane, in stato vegetativo, lascerà presto la clinica. La petizione #unacasaperchiara è stata lanciata sulla piattaforma change.org
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Dare una casa a Chiara per offrirle la speranza di una vita dignitosa. E' l'obiettivo della petizione #unacasaperchiara su change.org per aiutare Chiara Insidioso Monda, la ragazza sopravissuta alla violenza del suo fidanzato Maurizio Falcioni, condannato a 16 anni in appello, responsabile di averla picchiata selvaggiamente fino ridurla in stato vegetativo a causa delle gravi lesioni cerebrali. La giovane lascerà a breve la clinica per essere trasferita in un ospizio.
L'appello, rivolto al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro della Salute e al presidente della Regione Lazio, è stato lanciato da Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa. Attualmente Chiara si trova all'ospedale Santa Lucia di Roma, "ma tra venti giorni - si legge nella petizione - sarà trasferita in una casa di cura per anziani terminali con un livello di coscienza minore rispetto al suo. La sua permanenza in un ambiente meno stimolante potrebbe compromettere il suo percorso riabilitativo".
Il papà: "Ci sentiamo abbandonati" - Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha incontrato il papà di Chiara, Maurizio Insidioso, durante una visita alla Fondazione Santa Lucia. "Ci sentiamo abbandonati. Di storie come la nostra si parla solo in occasione dei convegni, poi ci dimenticano del tutto quando si tratta di aiutarci ad affrontare la quotidiana", ha detto l'uomo. "Avremmo aspettato - ha aggiunto - un sostegno da parte di qualcuno per poter portare Chiara a casa, dove secondo i medici potrebbe avere le cure migliori. Ma da noi non entra neanche la carrozzella in ascensore".
Sulla vicenda è intervenuta la consigliera regionale di Sel Marta Bonafoni, che ha sottoscritto la petizione on line. "Quei tanti passi avanti - ha affermato - rischiano oggi di tramutarsi in altrettanti passi indietro se Chiara dovesse essere trasferita in una clinica per anziani terminali". "Le istituzioni tutte devono fare la loro parte, in primis il governo che deve mettere in campo tutte quelle misure economico-legislative per assicurare a Chiara e ai suoi familiare condizioni di vita e di cura adeguate", ha concluso la Bonafoni.