Pregiudicato 36enne, potrebbe essere stato ucciso e fatto a pezzi con una sega, per un contrasto legato allo spaccio nella capitale.
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Sarebbe stato identificato l'uomo al quale apparteneva il piede sinistro trovato tre giorni fa a Roma vicino all'argine del fiume Aniene. Dovrebbe trattarsi (in attesa dell'esame del Dna) di Gabriele Di Ponto, 36 anni, ultrà della Lazio e pregiudicato per droga. Secondo indiscrezioni, potrebbe essere stato ucciso e fatto a pezzi con una sega, per un contrasto legato allo spaccio.
Al mondo della tifoseria biancoceleste estrema rimanda uno dei due tatuaggi sul piede, "Ss Lazio Irriducibili", mentre l'altro recita "Oggi è un bel giorno per morire".
Gli esperti del Gemelli, coordinati dalla dottoressa Fidelia Cascini, hanno consegnato alla polizia i risultati degli esami genetici svolti sui tessuti del piede, mozzato alla caviglia.
Secondo quanto trapelato dalle indagini, dietro la scomparsa dell'ultrà pregiudicato ci sarebbe il mondo dell'ala più estrema del tifo, che con lo spaccio di droga sconfina nel crimine puro.