Per il pm "non ci sono elementi per parlare di rogo doloso. Il sospetto è che l'innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse anche per un mozzicone di sigaretta"
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L'amministratore unico della società Eco X, Antonio Bongiovanni, è indagato "per incendio e inquinamento colposo" nell'ambito dell'inchiesta sul rogo del deposito di rifiuti di Pomezia (Roma). Lo ha dichiarato il procuratore di Velletri, Francesco Prete. La Eco X era già stata sanzionata nel 2012 per irregolarità in merito alle certificazioni antincendio. "Non ci sono elementi per parlare di incendio doloso", ha aggiunto il pm.
Cause del rogo ancora ignote, forse mozzicone di sigaretta - "Le cause del rogo sono ancora ignote ma è stato accertato che l'innesco è avvenuto all'esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti", ha sottolineato Prete. Il sospetto è che l'innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse anche per un mozzicone di sigaretta.
Azienda non aveva il certificato antincendio - "La società che gestisce l'impianto di stoccaggio rifiuti Eco X - ha proseguito il procuratore capo di Velletri - non era in regola con le normative". "L'azienda non aveva il certificato antincendio - ha detto il magistrato - ed anche nel 2012 c'erano stati problemi, tanto che è stato poi emesso un decreto penale di condanna. Da ultimo, nel dicembre dello scorso anno c'era stata una segnalazione della polizia locale".
Ci potrebbero essere altri indagati - L'incendio si è sviluppato tra le 8.5-8.10 quando l'azienda era già operativa e alcuni operai hanno tentato anche di spegnere le fiamme con l'acqua. Le indagini per accertare le esatte cause del rogo che ha devastato la Eco X proseguono da parte del Noe. A breve potrebbero arrivare altre iscrizioni nel registro degli indagati.