Roma, 18enne romeno si è tolto la vita nello stesso reparto in cui si era ucciso l'assassino del gioielliere di Prati. Di guardia c'ero lo stesso agente
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Un altro detenuto è stato trovato impiccato nel carcere romano di Regina Coeli. All'arrivo dell'ambulanza del 118 non c'era più nulla da fare. Si tratta di un romeno di 18 anni che era in isolamento con l'accusa di essere uno dei killer del truccatore dei vip Mario Pegoretti. E' il secondo suicidio in 24 ore nel carcere, dopo quello del presunto killer del gioielliere Giancarlo Nocchia.
L'uomo si trovava nella stessa sezione in cui era detenuto il presunto killer del gioielliere di Prati, la 7/a, in una cella singola ed in servizio c'era lo stesso agente della notte precedente. E' stato lui a dare l'allarme e a prestare i primi soccorsi. Entrambi i detenuti che si sono tolti la vita a poche ore di distanza l'uno dall'altro erano accusati di omicidio.
"Un solo agente di guardia" - "Questa sera, come ieri sera, c'era di fatto un solo agente di guardia nella settima sezione e in tutta Regina Coeli mi risulta ce ne siano la sera 10-15. Il carcere soffre come altre strutture di un forte problema di sotto organico". E' quanto dichiara Leo Beneduci, il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp.
"In questo periodo - aggiunge Beneduci - si sommano una serie di concause: il sotto organico, le ferie, la presenza insufficiente di psicologi per l'assistenza dei detenuti. Regina Coeli è un carcere ormai vecchio, inadeguato. In questo quadro, un altro fattore da non sottovalutare è quello del caldo, che va ad aggiungersi a una situazione già di per sé complessa e può esacerbare situazioni di forte pressione dei detenuti".