Salva la speleologa bloccata nella Grotta di Cittareale
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Con lei c'erano altri esploratori, tra cui un medico che le ha prestato i primi soccorsi. La 30enne non è grave
E' stata soccorsa e salvata dopo molte ore la speleologa bloccata durante un'esplorazione della Grotta di Cittareale, nel Reatino. La 30enne, che non è in gravi condizioni, si trovava a una profondità di circa 150 metri. Sul posto sono intervenuti i tecnici del Soccorso Alpino e speleologico. Con lei c'erano altri esploratori, tra cui un medico che le ha prestato i primi soccorsi. Nella zona si è verificato anche un terremoto di magnitudo 3.1
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La speleologa è ferita ma le sue condizioni sono definite buone. Per raggiungerla e condurla fuori dalla grotta, spiegano gli stessi tecnici del Cnsas, è occorso molto tempo. Il sindaco di Cittareale, Francesco Nelli, che da subito aveva rassicurato sulle condizione della donna, ha confermato la notizia del salvataggio e ha ringraziato tutti i soccorritori.
La Grotta di Cittareale ha una storia che risale al 1962 quando il Gruppo Speleologico Spoletino accatastò il pozzo d'ingresso, denominandolo "Pozzo della Sibilla". L' esplorazione sistematica della grotta è cominciata una ventina di anni dopo, per caso, a cura del Gruppo Grotte Pipistrelli di Terni ed è andata avanti fino ad oggi con la scoperta progressiva di nuovi rami. Nel 2009 la Grotta raggiunge una profondità di -470 metri ed un'estensione complessiva di oltre 4000. Per le sue caratteristiche molto tecniche, la grotta non è visitabile, ma è accessibile soltanto a speleologi esperti.