Il presidente dell'azienda romana dei rifiuti: "C'è stato un golpe per togliere di mezzo chi in Ama ostacola disegni evidenti"
"Il golpe c'è ed è mirato a rimuovere chi in Ama crea ostacolo a disegni molto evidenti". Così il presidente dell'azienda romana dei rifiuti, Daniele Fortini, a Rai3. "In due incontri Manlio Cerroni (proprietario della discarica di Malagrotta poi chiusa) è stato esplicito. Quando rivendicavamo l'autonomia di Ama, ci rispondeva: 'Siete degli illusi, tanto vi cacciano'". "Credo che il sindaco Raggi sia stata manipolata da iniziative non sue".
"Il Comune - ha proseguito Fortini - può requisire a Manlio Cerroni l'impianto di Rocca Cencia. Non doveva essere costruito in quell'area, ma dentro il perimetro della discarica di Malagrotta. Mi è stato chiesto di portare rifiuti in un impianto abusivo. Chi doveva prendere decisioni non lo ha fatto: le responsabilità sono distribuite su tutti".
"C'è un'inchiesta che potrebbe riguardare la Muraro" - "Perché il primo blitz viene fatto a Rocca Cencia e non al Salario - ha domandato il presidente di Ama -? Perché il sindaco e Muraro vanno a Rocca Cencia con la Muraro che dice 'non c'entro niente, qui ho sempre denunciato che le cose non vanno'? A Rocca Cencia c'è un'inchiesta che potrebbe riguardarla, al Salario no". E ancora: "Perché mi spingono ad usare l'impianto a Rocca Cencia di Cerroni? Penso che il sindaco sia estraneo a questi atteggiamenti, penso che in qualche caso sia stata manipolata da iniziative non sue".
Cantone: "Troppi affari, pronti a occuparcene" - Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Autorità nazionale anti-corruzione, Raffaele Cantone: "Ho le mie idee ma non intendo entrare nello specifico anche perché il settore dei rifiuti a Roma potrebbe essere oggetto di interesse dell'Anac, come è avvenuto per la Puglia, per la Sicilia, per altre realtà". Il magistrato respinge poi l'ipotesi che la Capitale sia divenuta l'emblema dell'intreccio tra rifiuti e illegalità: "Non credo che Roma sia diventata un simbolo. E' una città in cui si sono create una serie di situazioni patologiche, derivanti dal fatto che il sistema della gestione dei rifiuti non è stato portato in questi anni a una visione razionale. Si sono, per esempio, mantenute le discariche".