La giunta comunale della cittadina laziale ha votato una delibera per la distruzione delle due famose navi romane dell'imperatore Caligola
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Il 31 maggio 1944 i nazisti, in ritirata, bruciarono le navi di Caligola e ora, a distanza di 76 anni, il comune di Nemi (Roma) ha chiesto i danni alla Germania. La giunta comunale della cittadina laziale ha votato, infatti, una delibera su proposta del primo cittadino, Alberto Bertucci, per chiedere i danni a Berlino per la distruzione "delle due famose navi romane dell'imperatore Caligola", ritrovate tra il 1928 e il 1932.
"Quel danno irreparabile di un bene archeologico non fu il risultato di una imprevedibile azione bellica ma un consapevole gesto di sfregio. Per questo chiediamo il risarcimento" ha spiegato il sindaco Bertucci, che ha aggiunto: "Si ritiene di sottoporre a giudizio risarcitorio nei confronti della Repubblica Federale di Germania per i danni morali e materiali subiti dalla collettività di Nemi a causa dell'irreparabile danno causato a un bene archeologico di inestimabile valore".
Il primo cittadino sottolinea che sono state trovate relazioni, ampie documentazioni e testimonianze che provano come "i nazisti allontanarono tutti i residenti e il custode, decidendo di dare alle fiamme questi tesori".
Bertucci (che guida una lista civica di centro) ha inoltre precisato che non chiedono semplicemente i danni: "Vorremmo che, con un gesto significativo di spirito europeo, le autorità tedesche collaborassero con noi per ricostruire ciò che emerse dalle due navi, ricorrendo alle nuove tecnologie di riproduzione".
E poi ha aggiunto: "Grazie a un libro dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato del tempo, abbiamo una grande mole di dati, misure e immagini per procedere a un'operazione di riproduzione. Il tutto in concorso con il governo tedesco e magari con la mediazione del nostro ministero per i Beni e le attività culturali".