A dicembre il bambino era stato sottoposto a un trapianto di cellule staminali prelevate dal padre Paolo e manipolate
Il piccolo Alex Montresor era entrato nei cuori di tutti gli italiani lo scorso autunno, quando era partita la caccia al donatore di midollo osseo che lo potesse aiutare a sconfiggere una malattia genetica rara che lo rendeva di fatto privo di sistema immunitario. A dicembre era stato sottoposto a un trapianto di cellule staminali emopoietiche prelevate dal padre Paolo e manipolate, e oggi ha potuto lasciare l'ospedale Bambin Gesù per fare ritorno a casa. I medici lo hanno dichiarato guarito.
A quattro mesi dall’intervento l'equipe che lo ha seguito gli ha tolto il catetere venoso centrale dal momento che nel suo sangue scorrono soltanto cellule sane e il sistema immunitario funziona in maniera corretta. L'oncoematologo del Bambino Gesù Franco Locatelli spiega che, grazie al trapianto, "le cellule del donatore si sono tutte sostituite a quelle malate che non avrebbero consentito ad Alex di sopravvivere".
Un esito che conferma la positiva evoluzione che già a gennaio, un mese dopo il trapianto, i medici avevano annunciato. Alex, sulla base delle sue condizioni ormai ottimali e che gli consentirebbero di riprendere una vita del tutto normale anche per la prolungata periodicità dei controlli, potrebbe dunque essere in grado di fare ritorno in Inghilterra dove i genitori, italiani, abitano. Al momento però, i genitori non sarebbero intenzionati a fare ritorno a Londra. Per Alex è dunque ora terminata anche la 'fase 2' dopo l'intervento, con visite di controllo settimanali.
"E' il lieto fine che tutti aspettavamo. Forza Alex. Buona Pasqua e buona vita", scrive il ministro della Salute Giulia Grillo su Facebook. Nei soli due mesi della mobilitazione per il piccolo, da ottobre a dicembre scorso, i nuovi donatori di midollo che si sono iscritti al registro italiano sono stati 23mila, per un vero e proprio "effetto Alex".