Una cinquantina di residenti si è riversata sui cancelli della struttura in via del Frantoio, accorrendo in aiuto della madre di uno dei ragazzini protagonisti dell'alterco con un 40enne eritreo
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Assedio nella notte al centro di accoglienza di via del Frantoio, alla periferia di Roma. A scatenare il tumulto una lite tra un eritreo di 40 anni, ospite della struttura, e alcuni ragazzini. Recatasi nel centro per regolare i conti, la madre di uno dei coinvolti è stata poi ostacolata nell'uscita da una cinquantina di migranti e ha chiesto aiuto ad altrettanti residenti che hanno assediato i cancelli. L'eritreo è stato accoltellato alla schiena.
Durante l'alterco, l'eritreo avrebbe lanciato sassi contro ragazzini. Intorno alla mezzanotte alcuni genitori sono entrati nel centro, capeggiati dalla donna poi bloccata dai profughi.
Il migrante ferito è stato trasportato in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Indagano i carabinieri.
Procura apre fascicolo per tentato omicidio - La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul ferimento del cittadini eritreo. Il pm Alberto Galanti procede per tentato omicidio.
La donna: "Sequestrata per un'ora" - "Mi hanno sequestrata per un'ora insieme a mio nipote di 12 anni, trascinata all'interno del centro per due volte e colpita. Ho avuto paura, pensavo di morire", ha raccontato la donna andata nel centro di accoglienza, poi assediato dai residenti. "Loro erano in tanti, una cinquantina - ha aggiunto - mi sono coperta il volto e speravo che non facessero nulla di male al bambino".
"Accerchiato da 40 persone" - "Sono stato accerchiato da 40 persone mentre cercavo di liberare quella donna. Erano armati di bastoni e bottiglie. Ho rischiato di prendermi qualche coltellata". Lo ha raccontarlo Yari un abitante di Tiburtino III intervenuto nel corso "dell'assedio". "Mi hanno aggredito con tubi, con bastoni e anche un coltello - ha spiegato - noi eravamo in 4 contro 200 e a mani nude".