Alla polemica social risponde l'azienda dei trasporti della Capitale, che si è subito attivata e ha individuato il responsabile delle parole ritenute discriminatorie
"Attenti agli zingari, attenti agli zingari". Per chi era sulla metropolitana di Roma questo annuncio improvviso dagli altoparlanti, poco prima di arrivare in una stazione del centro, non è passato inosservato. Anzi, è stato un vero e proprio shock. Forse l'addetto voleva avvertire di un possibile rischio di borseggi, fenomeno non nuovo per chi viaggia in metropolitana, ma mai era stato diramato un avviso simile sui mezzi pubblici della Capitale. Un annuncio dal sapore discriminatorio e offensivo, come denunciato via Twitter dalla giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi, che l'ha udito con le sue orecchie. E ha chiamato in causa il sindaco di Roma Gualtieri. Così la reazione dell'Atac, l'azienda dei trasporti capitolina, non si è fatta attendere: individuato il responsabile di quelle parole e avviato un provvedimento disciplinare nei suoi confronti.
"Metro A, Roma: dagli altoparlanti dei vagoni, una voce a una stazione dice: 'Attenti agli zingari, attenti agli zingari'. Poi torna ad annunciare le fermate: 'Prossima fermata Barberini, uscita lato destro'", si legge nel tweet della giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi, che aggiunge: "Chiedo al sindaco Roberto Gualtieri se è ammissibile".
Una volta appreso che in una stazione c'è stato un annuncio discriminatorio e offensivo, Atac, l'azienda capitolina che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale, si è subito attivata ed ha individuato il responsabile.
"L'annuncio non era ovviamente registrato. Si è trattata di una iniziativa personale - fa sapere Atac - che l'azienda giudica inaccettabile". Il responsabile, quindi, sarà sottoposto a "provvedimento disciplinare".
Immediato anche l'intervento del sindaco Roberto Gualtieri che su Twitter condanna senza mezzi termini l'accaduto. "È inammissibile e inaccettabile. Bene ha fatto l'Atac a prendere immediatamente provvedimenti nei confronti di chi si è reso responsabile di un gesto così offensivo e discriminatorio".