Anche i poliziotti che le hanno arrestate sulle prime non credevano di trovarsi davanti a delle scassinatrici con cacciaviti e lastre apri-porta nelle borse griffate
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Capelli lunghi e ben curati, abitini attillati e scollati, sorriso che incanta e, all'occorrenza, qualche frase in inglese e una mappa di Roma da mostrare. E' stata sgominata alla vigilia di Ferragosto la banda delle "veline rom", giovanissime nomadi di origine croata e residenti in lussuose ville nei quartieri più a Est della capitale, che andavano in trasferta in centro con grandi borse griffate e trolley per ripulire gli appartamenti. Riprese dai video di sicurezza interna ai palazzi, erano state individuate grazie alle immagini, ma anche i poliziotti che le hanno fermate stentavano a credere di avere davanti topi d'appartamento professionisti in gonnella, con cacciaviti e lastre apri-porta.
La gang delle veline rom, come è stata ribattezzata dagli investigatori, colpiva nei quartieri Parioli, Flaminio, Salario e aveva un modus operandi ben oliato.
Le bellissime ladre si fingevano turiste straniere in cerca del loro Bed and Breakfast ed entravano indisturbate nei condomini elargendo sorrisi smaglianti a chi incontravano negli androni e per le scale, come hanno raccontato testimoni e vittime di furti a Il Messaggero.