Pecoraro: "Rafforzare la sicurezza del sindaco, rinunci alla bicicletta". Marino: "Andremo avanti con persone perbene e libereremo la città"
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"Stiamo leggendo le 1.200 pagine dell'ordinanza in modo da valutare" la possibilità di sciogliere il Comune di Roma "e poi riferiremo al ministro". Queste le parole del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, parlando dell'inchiesta della procura su "Mafia Capitale". "Stiamo leggendo le carte - ha spiegato Pecoraro - e nei prossimi giorni presenteremo le nostre valutazioni al ministro.
Bisogna comunque tenere conto - ha aggiunto - che siamo la capitale e la nostra decisione, qualunque essa sia, riguarderà tutto il nostro Paese". Quelli emersi dall'inchiesta "sono fatti gravi per il tipo d'imputazione, Roma non ha mai vissuto una situazione del genere", ha commentato il prefetto. L'inchiesta, ha spiegato, "ha fatto emergere modalità di tipo mafioso usate dagli indagati, ma non si tratta delle tradizionali mafia, camorra e 'ndrangheta, ma di metodi mafiosi usati per ottenere profitti e vantaggi". Il prefetto ha ricordato che "già nel 2011, in un'audizione alla commissione Antimafia, parlai della presenza a Roma di un tipo diverso di delinquenza, che non è la tradizionale mafia, ma quella di soggetti criminali che puntano ad inserirsi nel mondo degli affari".
"In quel periodo - ha aggiunto - dopo il sequestro del Cafe' de Paris e di alcuni alberghi, avevamo intuito che c'era qualcosa, ma le cose che stanno emergendo vanno molto al di là che ciò che si pensava". Questa, ha sottolineato, "è una criminalità che colpisce una società sana come quella romana, che necessita di una competizione sana tra le aziende e di una burocrazia efficiente, mentre ciò che si sta scoprendo è l'esatto contrario".
Il Pd frena sull'ipotesi commissariamento - "Non credo ci sia il rischio di commissariamento del Comune di Roma. Questa amministrazione è stata un argine ai poteri criminali e ciò che emerge dimostra come ci sia stata un'aggressione a questa amministrazione", ha affermato il presidente del Pd e da ieri commissario del Partito a Roma Matteo Orfini.
Prefetto: rafforzare la sicurezza del sindaco - "In un momento così complesso dobbiamo garantire la sicurezza del sindaco Marino che va protetto", ha poi aggiunto prefetto Pecoraro uscendo dal Campidoglio dopo un incontro con Ignazio Marino. "Il sindaco dovrebbe rinunciare a girare con la sua bicicletta, valutiamo la scorta", ha detto. "Ci sono intercettazioni con insulti che confermano che un'esposizione del sindaco c'è e va valutata con le altre forze dell'ordine. Il sindaco è un'istituzione e va protetto", ha ribadito Pecoraro. E a chi gli chiede se Marino avesse accettato l'idea di una scorta Pecoraro risponde: "Il sindaco ci sta pensando. Io gli ho detto 'Lei in bicicletta non deve andare più sennò è inutile parlarne".
Marino: liberarsi dalle mele marce - "Non abbiamo assolutamente parlato di dell'ipotesi di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose", ha detto il sindaco Marino. "Ho chiesto al prefetto di avere tutti gli strumenti che lui può mettere a nostra disposizione, sia in termini di risorse umane che tecnologiche, per valutare se all'interno dei nostri palazzi ci sono altre mele marce". "Con tantissime persone perbene bisogna andare avanti e liberare la città", ha aggiunto. Poi, sull'ipotesi di sue dimissioni, il primo cittadino ha risposto: "Sono un chirurgo formato a tenere i nervi saldi quando il paziente perde mezzo litro di sangue al minuto. Ho una formazione abbastanza solida per andare avanti e mi sento molto più determinato adesso".
Zingaretti: "Indagine interna su appalti" - Intanto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha disposto "un'indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione (Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti) per conoscere se società legate all'inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito". "Vista la gravità e l'eccezionalità della situazione - ha aggiunto - occorre senza indugio portare alla luce qualsiasi tentativo di aggressione o infiltrazione possibile e nel caso fare chiarezza, mettendo a disposizione della Procura tutte le informazioni acquisite".
Si dimette il capogruppo Fi alla Regione - "Ho comunicato ai colleghi la decisione di dimettermi da capogruppo per dedicarmi con tutto il mio impegno alla difesa della mia onorabilità e della mia storia politica". Lo ha annunciato il capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio, Luca Gramazio, indagato nell'ambito dello scandalo Mafia Capitale. "Coerenza, impegno sociale e lealtà sono i principi che mi sono stati insegnati e ai quali mi sono sempre ispirato", ha poi aggiunto.
Anticorruzione creerà pool esperti ad hoc - L'Autorità Anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone che ha incontrato il sindaco Ignazio Marino, costituirà al proprio interno un pool di esperti per analizzare possibili appalti sospetti legati all'inchiesta Mafia Capitale.
Arrestato il latitante De Carlo - Su fronte delle indagini per l'inchiesta 'Mafia capitale", ancora in corso, si segnala l'arresto del latitante Giovanni De Carlo, avvenuto nel primo pomeriggio all'aeroporto di Fiumicino, fuori dall'aerostazione. De Carlo era arrivato con un volo da Doha.