Il docente del liceo "Massimo" ammette le sue responsabilità e dichiara: "Farei qualsiasi cosa per tornare indietro. Solo adesso mi rendo conto"
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"E' tutto vero quello che è successo, ma io ero innamorato di lei". A spiegarlo, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, è stato il professor Massimo De Angelis, arrestato a Roma con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una sua alunna 15enne. "Una cosa del genere - ha detto il prof - non mi era mai successa in 25 anni di insegnamento. E' stato un rapporto consenziente".
"Ammetto le mie responsabilità" - "Per me era una relazione importante - ha poi spiegato ai magistrati al Regina Coeli, ammettendo le sue responsabilità - e la consideravo un rapporto sentimentale, amoroso. Ci sentivamo tutti i giorni. Solo adesso mi rendo conto. Chiedo scusa ai genitori, agli alunni e a tutte le persone della scuola".
Il legale: "Tentò il suicidio" - Il difensore dell'insegnante, l'avvocato Fabio Lattanzi, non ha presentanto istanze al giudice e ha spiegato che il suo assistito è molto prostrato per quanto avvenuto, confermando che in passato ha tentato una volta il suicidio.
L'accusa contro di lui è di atti sessuali con minorenne, andati avanti per due mesi. Le indagini sul suo caso erano scattate dopo una denuncia presentata dai genitori, insospettiti da una serie di messaggi trovati sul cellulare della figlia. La ragazzina ha ammesso con loro di avere avuto contatti intimi con il docente in un'aula del liceo, il "Massimo", durante lezioni private.
"Qualsiasi cosa per tornare indietro" - Il docente ha poi detto che farebbe "qualsiasi cosa per tornare indietro" perché, ha aggiunto, "ho tradito me stesso".