La proposta del sindaco

Roma, il sindaco Marino: "Aumentare tassa di soggiorno in hotel di lusso"

Proposta per incrementare l'imposta da sette a dieci euro per avere maggiori risorse da spendere per il turismo e il decoro della città

14 Lug 2014 - 17:14
 © ansa

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"In giunta avevamo fissato a sette euro la tassa di soggiorno per gli alberghi a cinque stelle. Sarei felice se ci fossero proposte che la portino a dieci". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino commentando l'arrivo in assemblea capitolina del bilancio 2014. "Chi spende 700 euro per una notte in hotel forse può spenderne anche dieci in più per la tassa di soggiorno. Così potremo avere maggiori risorse da spendere per il turismo e il decoro della città".

In Italia - La tassa di soggiorno a Milano varia da 2 euro a notte per gli alberghi a una e due stelle e altre strutture ricettive extra alberghiere, a un massimo di 5 euro per gli alberghi a quattro e cinque stelle. A Firenze l'imposta va da un euro per notte in ostello a massimo 5 euro in hotel di lusso, per 10 notti consecutive. Venezia ha frazionato il territorio in tre zone, ovvero il centro storico, le isole della laguna e la terraferma e ha distinto le tariffe per i periodi di bassa e alta stagione.

Secondo questi criteri il turista si vede costretto a versare da 0,30 centesimi a 5 euro al giorno, con un tetto di 5 notti. Anche Pisa ha introdotto la tassa di soggiorno per tutti i suoi visitatori: l'imposta si colloca tra i due euro a notte per coloro che soggiornano in un hotel di lusso, passando per l'euro e mezzo per quanti dormiranno in un albergo del centro storico, fino a un euro per la sistemazione in una struttura low cost.

Così all'estero - In Francia la Taxe de séjour è stata istituita nel 1910, un'imposta comunale fissata con lo scopo di ricavare fondi per finanziare la promozione turistica. A Parigi la tassa va da 42 centesimi a un euro e cinquanta per notte. Ad Amsterdam l'imposta ha una quota fissa pari al cinque per cento del valore del soggiorno, cosa che ha introdotto anche Berlino lo scorso anno, sempre con un contributo fisso del cinque per cento.

La capitale tedesca imita altre diciannove destinazioni tedesche che hanno precedentemente introdotto la gabella in questi ultimi anni. A Colonia e Duisburg è in vigore l'identica aliquota, mentre a Brema si passa da uno fino a tre euro a notte, a seconda della categoria della struttura ospitante. In Spagna l'imposta era stata soppressa, ma è stata reintrodotta per la regione della Catalogna, sicché a Barcellona si paga da cinquanta centesimi a due euro e cinquanta al giorno; la tassa vale anche per le navi da crociera che restano ancorate in porto per più di dodici ore.

Dove non si applica - Lipsia e Francoforte hanno rinunciato alla tassa di soggiorno, che non è contemplata nemmeno in questi Paesi: Irlanda, Malta, Portogallo e Regno Unito.

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