La donna, Carlotta Mattiello, dopo la morte del figlio, il rapper romano che aveva partecipato a X Factor, accusa: "Lui stava male e non hanno risposto alle mie telefonate"
"Perché?", "perché?", "Perchè?". Una cascata di "perché?" esce dalla bocca della mamma di Vittorio Bos Andrei, il 22enne rapper romano in arte Cranio Randagio, deceduto dopo una festa a casa di amici nella notte tra venerdì e sabato a Roma. Non riesce a trovare una risposta a quei "perché" Carlotta Mattiello, distrutta dal dolore. "Quelli non erano i suo amici - precisa. - Era una nuova compagnia. Quella sera mi ha detto 'vado a una festa' e non è più tornato. Io lo chiamavo mentre lui stava male, ma perché nessuno rispondeva?".
Il tormento della mamma "Perché nessuno rispondeva al telefono di mio figlio che squillava, squillava in quella casa privata? Perché stava male e nessuno mi ha avvisato? Perché nessuno ha detto niente? Perché i soccorsi sono stati chiamati in ritardo?". Non si dà pace mamma Carlotta mentre ricorda suo figlio. Per lui potrebbe essere stato fatale un mix di alcol e droga. Erano in 12 a quella festa in una casa privata della Balduina, a Roma: in quattro sono finiti nei guai; sette devono essere interrogati. "Non era il suo solito giro di amicizie - racconta la donna. - Erano persone nuove con le quali aveva girato un video. Ora voglio i fatti, voglio che la polizia accerti cosa è successo: mio figlio è andato a una festa come tante altre volte, ma non è più tornato".
Il cordoglio di Mika "Quando incontri qualcuno tanto giovane, non immagini che la sua vita potrebbe finire così presto. Ricorderemo la sua grande voglia fare musica e condividere quello che sentiva". Lo scrive su Twitter Mika, cantante ed ex giudice di XFactor, mentore di Cranio Randagio all'interno del programma. Per l'edizione del 2015 lo aveva scelto proprio lui. Il cantautore inglese ha poi aggiunto in un altro tweet: "Il mio pensiero va alla madre e alla famiglia di Vittorio Cranio Randagio".
Un amico di Cranio Randagio vuole fare chiarezza A spiegare chi era Vittorio Cranio Randagio e a voler allontanare da lui l'etichetta di "drogato", perché lo conosceva da vicino e con lui condivideva la passione per la musica, le feste e gli ideali, è sulla sua pagina Facebook Davide Sciortino, in arte Davide Shorty, cantautore, beat-maker e rapper di Palermo. "(...) Con che faccia giudicate? Siamo qui per amare, non per darci addosso, a tutti noi piace fare festa, tanti di noi sono evasi dalla realtà, ed è umano a volte non volersi bene abbastanza...ma Vittorio amava la vita, non andate in giro a dire il contrario se non lo conoscevate...".