Il giovane afghano era stato arruolato per immolarsi contro gli infedeli, ma per tre volte ha detto di no e alla fine è fuggito in Europa finendo a decorare torte
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Al posto della cintura esplosiva, mousse, glassa e torte. Dall'orrore della guerra ai profumi di una pasticceria di Roma. Si può riassumere così la storia di Hilal, 22enne afghano, fuggito da Herat dopo essersi rifiutato tre volte di fare il kamikaze. Un viaggio lungo due anni lo ha proiettato nel nuovo presente, tra zucchero e farina.
Aveva 12 anni, Hilal, quando fu mandato alla sua prima missione esplosiva; ebbe paura e non riuscì a premere il bottone che innescava la miccia. Allora furono botte; gli fu concessa una seconda e una terza opportunità di realizzare il martirio: alla fine fuggì dall'Afghanistan verso l'Europa e in un viaggio durato due anni, attraverso la Grecia, da clandestino è approdato in Italia.
Ora, a 22 anni, Hilal ha un regolare contratto da pasticciere a Roma e presto otterrà un passaporto italiano.