L'azienda ha rifiutato tutte le richieste di permesso per "non compromettere il servizio durante i giorni di elezioni"
© ansa
Atac torna a far parlare di sé, ma questa volta non c'è nessun scandalo all'orizzonte. L'azienda del trasporto pubblico di Roma ha diramato un annuncio ufficiale con cui ha vietato ai propri dipendenti di assentarsi da lavoro per vestire i panni di rappresentante di lista in occasione delle elezioni del 25 settembre. Il motivo sarebbe "il numero di richieste - scrive la municipalizzata - abnorme" ricevute. Sono stati infatti 1.159 i dipendenti che lo avevano chiesto, di cui la maggior parte autisti: una quantità di potenziali assenti che secondo l'azienda avrebbe messo a rischio il servizio da domenica a martedì.
Il divieto - Lo stop, ufficializzato dal direttore generale Alberto Zorzan, non riguarda qualsiasi richiesta di partecipazione ai seggi elettorali. L'azienda ha dato il via libera ai 30 dipendenti che hanno chiesto il permesso di assentarsi per svolgere la funzione di presidente di seggio, così come è stato per i 26 che hanno fatto domanda in quanto scrutatori e i 14 che si assenteranno da lavoro per fare i segretari. Se le richieste si fossero fermate qui, non ci sarebbero stati troppi problemi. La questione è nata quando l'azienda si è vista "invadere" dalle richieste di assenza per il ruolo di rappresentante di lista.
La nota ufficiale - "In occasione delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, Atac - si legge nella nota inviata anche al prefetto Matteo Piantedosi e al sindaco Roberto Gualtieri - ha ricevuto dai lavoratori, in particolare dagli addetti ai servizi operativi necessari ad assicurare l'erogazione del servizio, un numero abnorme di richieste di permessi per svolgere le funzioni di rappresentante di lista, scrutatore, segretario e presidente di seggio".
Per assicurare il servizio - Considerati anche "i giorni di assenza per garantire il recupero delle giornate di riposo del personale impegnato nei seggi", Atac ha calcolato che la concessione di tutti i permessi richiesti avrebbe compromesso "la regolare erogazione del servizio proprio nei giorni di svolgimento delle operazioni elettorali". Soprattutto perché, ha specificato ancora l'azienda, la maggior parte dei dipendenti che avevano presentato domanda per svolgere il servizio di rappresentante di lista, 915 su 1.159, sono autisti". Da qui la decisione di rifiutare in toto le richieste che riguardavano questo ruolo, accordando solo i permessi per chi svolgerà le altre funzioni in sede di seggio elettorale.