Governo e Regione lavorano ad una soluzione tampone: usare acqua da altre fonti. L'Acea: "Se c'è un piano alternativo, ce lo illustrino". Il sindaco: "Al tavolo troveremo una soluzione"
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E' sempre più emergenza idrica nel Lazio. Per scongiurare lo stop dell'acqua ai romani Virginia Raggi ha sentito il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e per martedì è stato convocato al Campidoglio un vertice Regione-Acea. "Al tavolo troveremo una soluzione", ha assicurato il sindaco. "E' inimmaginabile - ha aggiunto la Raggi - che un milione e mezzo di romani non abbiano l'acqua".
Pronto un piano B - Venerdì si interromperà il flusso di acqua potabile dal lago di Bracciano verso i rubinetti della Capitale e l'Acea potrebbe quindi essere obbligata a fermare la fornitura a 1,5 milioni di cittadini. Ma per evitare questa drammatica scelta governo e Regione Lazio lavorano a un piano B: aumentare l'approvvigionamento idrico da altre fonti fino ai primi di agosto, quando i romani andranno in ferie e la richiesta di acqua diminuirà, sperando anche nelle piogge che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
L'ipotesi che stanno studiando al ministero dell'Ambiente e che sarà discussa nella riunione di emergenza convocata per giovedì, è quella di far affluire nell'acquedotto di Roma più acqua da altre nove fonti di approvvigionamento: in particolare sulle cinque sorgenti che già garantiscono la gran parte dell'acqua potabile. Si pensa soprattutto a quella del Peschiera, la principale, situata in provincia di Rieti. Del nuovo piano ne parlano sia il Messaggero che Repubblica.
Il giallo sui numeri di Bracciano - Prima del vertice al ministero si attendono contatti preliminari tra Regione e Acea ma è la municipalizzata ad essere finita nel mirino. Soprattutto del governatore Zingaretti il quale ha fatto notare l'enorme sproporzione tra il mancato apporto di Bracciano, l'8 per cento dichiarato, e il razionamento per metà degli utenti della città.
L'Acea alla Regione: "Se c'è un piano alternativo ce lo illustri" - L'Acea, da parte sua, contestando l'ordinanza regionale emessa venerdì sera "in modo unilaterale", ribadisce che se la Regione ha "un piano alternativo per ovviare alla captazione dell'acqua dal lago di Bracciano" può tranquillamente illustrarlo, in caso contrario, "procederemo con le rigide turnazioni già annunciate".
Assessore all'Ambiente: "Il Comune sta già facendo la sua parte" - "Per affrontare l'emergenza idrica Roma sta già facendo la sua parte, investendo, dopo decenni, sulla manutenzione delle reti. Ma l'uso razionale dell'acqua è il problema che dobbiamo porci per il futuro. C'è acqua nascosta in ogni atto di consumo. Ad esempio, per produrre una bistecca servono 4mila litri d'acqua e riciclare carta ed altri materiali fa risparmiare acqua nei processi industriali. Infine, anche nelle case si puo' usare meglio l'acqua con pochi piccoli accorgimenti". Così sul suo profilo Facebook l'assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Roma, Pinuccia Montanari.
Sindaco M5s Anguillara: "Raggi assente a riunioni su lago di Bracciano" - "Se da novembre si fossero presi i provvedimenti giusti, magari si sarebbero salvati quei 40 centimetri che a noi avrebbero fatto la differenza. Questo non prendere mai in considerazione la realtà dei fatti mi amareggia. Acea a volte è venuta ai tavoli anche con arroganza". E' quanto afferma il sindaco di Anguillara, Sabrina Ansalmo (M5s), in un'intervista a La Stampa, rivelando che alle riunioni in Regione dei mesi scorsi per affrontare i problemi del lago di Bracciano "gli attori c'erano tutti: Acea, la Regione, l'unico sempre assente è stata la Città metropolitana, che non si è mai presentata".
"Non ho problemi a dire che Virginia Raggi non si è mai presentata", sottolinea la prima cittadina pentastellata di Roma: "Disse che conosceva bene il problema, che si sarebbe attivata per risolverlo. Capisco perfettamente che un sindaco sale su un treno in corsa, però un piano più tempestivo non avrebbe portato a questi risultati".
Il Vaticano spegne tutte le fontane - L'emergenza siccità ha indotto anche il Vaticano a intraprendere misure per il risparmio dell'acqua: il Governatorato ha deciso di spegnere tutte le fontane, sia quelle esterne ubicate in Piazza San Pietro, sia quelle interne dislocate nei Giardini Vaticani e nel territorio dello Stato.