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Ville lussuose, Rolls Royce e anche un veliero unico al mondo sono solo alcune delle proprietà “nascoste” dell'uomo che ora è indagato per reato fiscale e fallimentare
Immobili, auto, beni aziendali e partecipazioni societarie, per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Roma a un imprenditore romano, Gabriele Di Bono. L’indagine ha rivelato che l’uomo era a capo di un articolato sistema societario con compagini societarie italiane e straniere intestate a prestanome per occultare i proventi plurimilionari. L’imprenditore è accusato di reati fiscali e fallimentari.
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I beni confiscati - Il patrimonio dell’uomo, assolutamente sproporzionato rispetto alla pressoché nulla capacità reddituale che dichiarava, comprendeva quote societarie; un patrimonio aziendale di 12 società, di cui 7 con sede in Italia e 5 all'estero (Gran Bretagna, Seychelles, Isole Vergini Britanniche), operanti nel settore della compravendita e locazione immobiliare, della compravendita di veicoli leggeri e nel settore della ristorazione; 18 unità immobiliari, tra fabbricati e terreni; 29 autoveicoli e 7 motoveicoli; 4 imbarcazioni; conti correnti, titoli e preziosi.
Tra le proprietà oggetto del provvedimento anche un veliero unico al mondo, realizzato nel 1920 e recentemente restaurato (si tratta del più grande cutter aurico mai costruito, di lunghezza pari a 46,50 metri di valore superiore a 10 milioni di euro); tre lussuose ville site nel rinomato quartiere dell'Olgiata a Roma e numerose automobili di lusso, tra cui Rolls Royce, Jaguar, Bentley e Ferrari. L'imprenditore risultava fittiziamente residente a Dubai e, in precedenza, a Monaco di Baviera.