Un commercialista, un imprenditore e un pensionato campani dovranno rispondere di peculato militare, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita
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Un commercialista, un imprenditore e un pensionato campani sono stati arrestati con l'accusa di aver sottratto alle casse dell'Esercito italiano sei milioni di euro. La frode è stata scoperta dal Centro amministrativo delle stesse forze armate. Altre 44 persone sono state segnalate alle procure militare e ordinaria. Sono accusate di peculato militare, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita.
Dalle indagini, svolte dai carabinieri e dalla guardia di finanza e coordinate dal sostituto procuratore Roberto Felici, è emerso un sistema truffaldino che aveva in un maresciallo dell'Esercito la "mente" del raggiro. Il militare, la cui posizione, stralciata, è al vaglio della procura militare, è stato rimosso e sospeso dall'incarico di cassiere del centro amministrativo dell'esercito.
I soldi sottratti alle casse sono finiti su 44 conti correnti intestati a soggetti compiacenti, la maggior parte dei quali residente nel Napoletano.
La frode, stando ai riscontri emersi dall'attività dei militari, è stata messa in atto tra il 2010 e il 2013.
Case, macchine e musica - I soldi sottratti dalle casse dell'Esercito venivano usati dal maresciallo coinvolto, ritenuto la mente del raggiro, per l'acquisto di auto e case e per vacanze. Il sottufficiale, inoltre, con i soldi trafugati finanziava la sua attività di cantante amatoriale.