Nel 2017 aveva ucciso un 22enne in un incidente sulla via Flaminia, oggi l'ex calciatore della Lazio ha patteggiato: pena sospesa
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Stefano Fiore ha patteggiato una condanna a un anno e 11 mesi, beneficiando della sospensione della pena. Si è concluso così, di fronte al gup di Roma, il procedimento a carico dell'ex calciatore di Lazio e Parma, oltre che della Nazionale, accusato di omicidio stradale e lesioni personali gravi. Fiore era imputato per aver causato la morte di un 22enne in un tamponamento avvenuto nella Capitale il 16 aprile del 2017.
I fatti L'incidente avvenne nella zona di via Flaminia, all'altezza del Centro Rai di Saxa Rubra. Fiore era alla guida dell'auto con la moglie e le figlie a una velocità eccessiva, secondo la ricostruzione del pm Antonio Clemente, "non mantenendo una distanza di sicurezza adeguata dal veicolo che lo precedeva" guidato dal giovane Prem Savio, di 22 anni. Alla frenata improvvisa di quest'ultimo l'ex calciatore non seppe reagire a causa dello spazio di frenata ridotto e provocò un tamponamento che coinvolse cinque auto. Il ragazzo perse la vita in ospedale pochi giorni dopo e suo padre rimase gravemente ferito.
La condanna Oggi il gup di Roma Corrado Cappiello ha ratificato l'accordo tra le parti e ha emesso la sentenza: un anno e undici mesi di reclusione con la sospensione della pena. L'avvocato Ettore Jacobone, difensore di parte civile, ha commentato: "Oggi si chiude una parte della vicenda che ha riguardato i miei assistiti. E' un processo che non avremmo mai voluto celebrare per il dolore che lo avvogle. Anche perché nessuna sentenza di condanna riuscirà a colmare il profondo dolore in cui vivono tuttora i genitori del compianto Prem".