UCCISA E DATA ALLE FIAMME

Ragazza bruciata a Roma, contestata la premeditazione all'ex

L'ex fidanzato Vincenzo Paduano, reo confesso, avrebbe seguito la giovane la notte del folle omicidio. Sara Di Pietrantonio aveva troncato definitivamente la sua storia con lui

19 Nov 2016 - 20:13

E' di omicidio volontario premeditato l'accusa per Vincenzo Paduano, l'ex fidanzato di Sara Di Pietrantonio, morta il 29 maggio su una strada di periferia, a Roma, dopo essere stata strangolata e bruciata. I reati sono stati contestati al 27enne dalla Procura della Capitale nell'avviso di chiusura indagini. E Paduano rischia l'ergastolo.

L'uomo, reo confesso, è in carcere dal giorno successivo alla morte di Sara. I due erano stati fidanzati per un paio di anni, allontanandosi e riavvicinandosi a più riprese, fino a tre settimane prima dell'omicidio, quando la giovane aveva lasciato Paduano definitivamente.

Il 28 maggio si erano incontrati nel pomeriggio, a casa di lei, avevano parlato e Sara aveva ribadito che era davvero finita: stanca di quella storia malata, fatta di continue pressioni psicologiche e folli gelosie da parte di lui, era riuscita a dire basta a un amore che la faceva solo stare male.

Lui però non poteva sopportarlo e aveva deciso di mettere in atto la sua folle vendetta. Poche ore dopo, sabato notte, mentre era di turno come vigilantes nel quartiere Eur, Paduano aveva lasciato il posto di servizio per andare sotto casa del ragazzo che Sara da poco frequentava. Ha aspettato che la giovane riportasse a casa il ragazzo e, quando si è poi allontanata in auto, l'ha seguita. Sara inizialmente non si è accorta di nulla, ha mandato un messaggio alla madre comunicandole che stava per tornare a casa. Pochi istanti dopo Paduano, alla guida dell'auto, l'ha affiancata e speronata, costringendola a fermarsi. I due sono scesi dall'auto e hanno discusso. Sono stati visti da alcuni passanti, prima che lui la strangolasse e le desse fuoco.

Alle 5 del mattino, dopo una segnalazione per l'auto in fiamme, sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno trovato a duecento metri dai resti del veicolo il corpo semicarbonizzato di Sara. Gli agenti della squadra mobile hanno sentito i genitori della giovane, il ragazzo che frequentava, gli amici più stretti ed è emerso che Paduano la tormentava da tempo con telefonate continue e di recente l'aveva pedinata in almeno un'occasione.

La ragazza era preoccupata per la morbosità con la quale il suo ex fidanzato voleva tornare ad ogni costo con lei. Delle continue chiamate da parte di Paduano Sara aveva parlato con gli amici ma molto probabilmente non lo riteneva pericoloso. Tanto che lo aveva appunto incontrato, il giorno prima del folle omicidio, a casa sua. Nell'ultimo appuntamento prima di quello mortale.

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