Un 30enne con problemi di deficit mentale è stato liberato dalla prigionia grazie all'intervento della polizia. Era tenuto in una stanza senza finestre e chiusa da un cancello in ferro battuto
© ansa
Aveva le unghie così lunghe da sembrare artigli, i piedi sporchi, i capelli lerci e tutti arruffati sulle spalle e la barba sudicia. E' stato trovato in queste condizioni Fernando Capitani, un 30enne con problemi di deficit mentale tenuto per due anni in una stanzina senza finestre e chiusa da un cancello di ferro. A salvare il giovane dalla segregazione a cui lo avevano costretto i familiari, che ora dovranno rispondere di maltrattamenti e sequestro di persona, è stata la polizia di Roma.
La terribile storia è stata raccontata dal Messaggero. I poliziotti in realtà erano stati chiamati dai vicini di casa ed erano intervenuti nell'appartamento-prigione, che si trova nel quartiere del Pigneto, per sedare una lite. Durante l'ispezione in casa hanno notato la stanza e visto il povero 30enne seduto al buio tra i rifiuti. L'intera famiglia è stata rinviata a giudizio la mamma Gabriella Capitani, il fratello Roberto e i due zii, Giuseppe e Mirella. Il giovane invece è stato trasferito in una clinica psichiatrica.