IL RACCONTO

Roma,australiana violentata:pugno potentissimo,voleva uccidermi

"Voglio solo andarmene da qui - ha raccontato la donna intervistata da Il Messaggero - e non metterci più piede"

18 Ott 2016 - 13:37

"Mi ha abbordato nel locale e poi siamo usciti, all'altezza del parco di Colle Oppio mi ha aggredito, mi ha colpito con un pugno al volto potentissimo. Sono sicura che volesse uccideremi. Io ho perso i sensi, non ricordo cosa sia accaduto dopo". Racconta così la turista australiana aggredita, rapinata a stuprata a Roma, la notte tra il 2 e il 3 ottobre, il suo incontro con Eduard Oprea, rumeno di 40 anni accusato delle violenze sulla donna.

Lunedì è stato il giorno dell'incidente probatorio e la donna davanti al giudice ha cercato di ricostruire i fatti di quella drammatica sera. "Ero arrivata a Roma per trascorrere qualche giorno di vacanza - ha raccontato la vittima - Quella sera ho deciso di recarmi in un locale che si trova a poca distanza dalla stazione Termini. Ricordo di avere bevuto due drink e di essere stata avvicinata da Oprea".

"C'era solo lui con me, è stato lui" -  Oprea nel corso dell'interrogatorio reso agli inquirenti ha spiegato di essere stato a sua volta vittima della aggressione di due presunti arabi che avrebbero prima avvicinato e poi approfittato della turista. "E' solo un modo per trovarsi un alibi - ha detto la vittime, intervistata da Il Messaggero -. Non parlo arabo e c'era solo lui con me. Mi ha sferrato con un colpo fortissimo, pensavo volesse uccidermi. Ho perso i sensi, quando mi sono ripresa non avevo più niente con me e avevo i segni di una violenza sessuale".

La donna nel corso dell'incidente probatorio ha anche riconosciuto alcuni suoi effetti personali trovati in possesso di Oprea, ma, come ha spiegato  "mancano ancora tutti i miei diamanti e molti soldi, circa 5mila euro che avevo con me quella sera".

"Sto male, ho continue emicranie: adesso voglio solo andarmene da qui e non tornare mai più" - Mi sono sentita molto sola in questi giorni, ho avuto molte difficoltà perché non parlo una parola di italiano - ha detto la donna sempre a Il Messaggero -. Da quella notte soffro spessissimo di mal di testa. Ho subito danni fisici pesantissimi: avevo appena lasciato il mio lavoro di modella a Melbourne e mi stavo rilassando prima di iniziarne un altro. Ho il volto tumefatto, il naso spaccato, non so nemmeno quando potrò tornare a lavorare. Ora voglio solo andarmene da qui e non rimetterci più piede, spero che quell'uomo marcisca in prigione".

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