AGGUATO NELLA CAPITALE

Roma, ucciso il "cassiere" di Mokbel Fermato l'aggressore rimasto ferito

Si tratta di Giovanni Battista Ceniti, 29 anni, di Genova, ricoverato al Gemelli. La vittima, Silvio Fanella, era ai domiciliari. In fuga gli altri due killer

03 Lug 2014 - 22:39
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E' stato fermato con l'accusa di omicidio Giovanni Battista Ceniti, 29 anni, originario di Genova. L'uomo, ferito e ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, è sospettato di essere uno dei tre killer di Silvio Fanella, ucciso a colpi di pistola nella sua casa di via dei Gandolfi, nella Capitale. La vittima si trovava agli arresti domiciliari dopo la condanna nel processo per la maxitruffa Telecom Italia Sparkle-Fastweb.

Roma, ucciso il "cassiere" di Mokbel Fermato l'aggressore rimasto ferito

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Appena le sue condizioni lo consentiranno, l'uomo fermato sarà sentito dal pm Paolo Ielo, che si sta occupando dell'inchiesta. Ceniti, su cui pesa ora l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, è rimasto gravemente ferito nella sparatoria ed è ricoverato in prognosi riservata. Fanella infatti avrebbe risposto al fuoco dei killer, colpendo proprio Ceniti, abbandonato dai suoi complici: le condizioni dell'uomo avrebbero infatti complicato la fuga degli altri due.

Il ferito era stato capo di CasaPound - Ceniti era il responsabile di CasaPound di Verbania, da cui tre anni fa era stato espulso e la sezione di CasaPound che guidava era stata sciolta. A Verbania si ricorda in particolare l'occupazione delle sede Equitalia, per protestare contro la cittadinanza ai figli degli immigrati, e i manichini impiccati seminati per la città contro l'usura. Di questi gesti Ceniti era stato promotore e protagonista. Una volta espulso dal movimento, però, Ceniti non era più stato visto.

Trovata l'auto utilizzata dai killer - Dopo l'omicidio, l'auto su cui gli altri due killer sono fuggiti è stata trovata in via Premuda, nella zona di via Trionfale: si tratta di una Fiat Croma di colore grigio e risulterebbe rubata.

Chi era la vittima - Silvio Fanella, la vittima, già condannato a nove anni di reclusione, era ritenuto il cassiere del gruppo che fa riferimento all'imprenditore Gennaro Mokbel. Era lui, infatti, secondo l'impianto accusatorio della magistratura, l'uomo deputato a gestire la contabilità finanziaria della presunta organizzazione criminale. Casse che potevano contare su una liquidità a sei zeri che veniva reinvestita in abitazioni, gioielli e attività commerciali. Proprio giovedì, secondo quanto si apprende, Fanella si sarebbe dovuto recare al funerale di uno dei suoi avvocati che si era tolto la vita nei giorni scorsi.

Nel processo per la maxitruffa, che si era concluso con le assoluzioni del fondatore di Fastweb Silvio Scaglia e dell'ex ad di Tis Stefano Mazzitelli, Fanella era dunque stato accusato di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio con altre venti persone.

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