TENSIONI NELLA PROCURA DI MILANO

Ruby, Robledo scrive al Csm: "Non ci fu accordo pm per caso a Boccassini"

Il procuratore aggiunto di Milano: "Il collega Alberto Nobili non è stato interpellato sul punto. Fu informato solo a decisione già avvenuta"

19 Mag 2014 - 19:30
 © ansa

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Non è vero che la decisione di far coordinare a Ilda Boccassini il caso Ruby fu presa con il consenso del collega Alberto Nobili. Lo sostiene il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, in una nuova nota al Csm: "Nobili non è mai stato interpellato sul punto". "Il collega - aggiunge - venne meramente informato della decisione che era già stata presa dal Procuratore, della quale si limitò a prendere atto senza commentare in alcun modo".

"E' stata quindi resa al Csm una dichiarazione del tutto difforme dall'effettivo svolgimento dei fatti", aggiunge Robledo, riferendosi senza citarle direttamente alle parole pronunciate dal procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e dalla stessa Boccassini. Di qui la richiesta di Robledo che il Csm convochi "in via urgente" Nobili.

Robledo parla poi dell'inchiesta Expo. "Con riferimento al presunto doppio pedinamento - sostiene - confermo non essere mai avvenuto". A testimonianza di ciò il pm torna a citare come prova una nota della Gdf di Milano. Sul San Raffaele, invece, ammette che alcune iscrizioni nell'inchiesta vennero fatte in ritardo. Il procuratore aggiunto di Milano precisa però "di non aver mai affermato la necessità dell'iscrizione dell'onorevole Roberto Formigoni".

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