L'abete di piazza Venezia, diventato a detta della Raggi una "star internazionale", avrà una seconda vita: sarà trasformato in gadget ricordo, in oggetti d'arte e in una casetta di legno
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Odissea senza fine per Spelacchio, l'abete di piazza Venezia, che fin dall'inizio è salito agli onori della cronaca per la sua mancata bellezza. E, una volta passate le Feste, riesce ancora a far parlare di sé. Gli operai, infatti, avevano già tolto 200 delle 600 palle che lo addobbavano quando hanno dovuto rimetterle. Il dietrofront è stato voluto dalla ditta che lo ha allestito per un equivoco col Campidoglio che vuole Spelacchio agghindato a modo fino a giovedì, giorno della sua festa di addio.
Perché l'abete, ormai una "star internazionale", come lodefinisce il sindaco di Roma Virginia Raggi, se ne andrà con unafesta voluta dal Campidoglio verso la sua seconda vita: saràtrasformato in gadget ricordo, in oggetti d'arte e in unacasetta di legno dedicata a mamme e bambini.
"Spelacchio - ricorda la Raggi - si è conquistato la simpatia el'affetto della stragrande maggioranza delle persone. Ora avràuna nuova vita. Vogliamo fare di questa star internazionale unesempio concreto di riuso creativo, perché tutto può tornare anuova vita. Un modo concreto per dimostrare al mondo che Romavuole essere sostenibile e persegue con convinzione la stradadel riuso, riciclo e recupero di materia".
Insomma una piccolafavola di Natale con Spelacchio, da subito criticato per il suoaspetto poco florido, ormai simbolo di chi, partito svantaggiatoper il suo 'fisico', alla fine è riuscito a vincere a dispettodi tutti e a conquistarsi un piccolo spazio.
Dopo la festa, la star simbolo degli 'sfigati vincenti' saràtagliato in blocchi che verranno inviati in Val di Fiemme per lalavorazione, mentre un blocco resterà a Roma per unarealizzazione artistica. E i messaggini ed i bigliettinilasciati dai romani ormai affezionati all'abete c'è la realepossibilità che si trasformino in un libro.
Per fugare ogni dubbio l'assessore all'ambiente PinucciaMontanari precisa che la "sua nuova vita non è assolutamenteun'azione di business. Per questo, non limitiamoci a fare diSpelacchio solo il simbolo delle feste, facciamo di più,eleviamolo a simbolo di un'economia circolare sempre piùnecessaria per il futuro di Roma e delle nuove generazioni".
A fare l'epitaffio dell'abete un cittadino romano cheguardando sornione gli operai intenti a rimontare gli addobbi èlapidario: "Spelacchio è una bella metafora della città, resistecome resistiamo noi romani".