L'ufficiale della Maria militare è stato arrestato mentre in un parcheggio di Roma riceveva 5mila euro in cambio di documenti riservati
Sono Aleksey Nemudrov e Dmitri Ostroukhov, entrambi impiegati nell'ambasciata russa a Roma, i due funzionari espulsi dall'Italia dopo il caso di spionaggio che ha coinvolto il capitano di fregata della Marina Walter Biot. "Ho sbagliato ma l'ho fatto per la mia famiglia", ha detto il militare italiano arrestato mercoledì dopo essere stato sorpreso in un parcheggio di Roma mentre riceveva 5mila euro in cambio di documenti riservati.
L'udienza di convalida dell'arresto "Sono frastornato e disorientato ma pronto a chiarire la mia posizione", ha affermato Biot spiegando la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il militare, difeso dall'avvocato Roberto De Vita, ha contestato la ricostruzione della vicenda ma "ha chiesto tempo per raccogliere le idee" e quindi potere affrontare l'interrogatorio con gli inquirenti che lo accusano di spionaggio. Al termine dell'udienza di convalida, il Gip ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Biot è attualmente detenuto a Regina Coeli.
Biot: "L'ho fatto per la mia famiglia" - Come riporta Il Corriere della Sera, Biot ha affidato le sue parole al legale. "Non avevo alcun interesse politico o ideologico - ha spiegato l'ufficiale - . Non ho mai messo a rischio la sicurezza dello Stato, non ho fornito alcuna informazione di rilievo. Io ho quattro figli, il primogenito che non lavora, due figlie che studiano e la più piccola che ha una grave malattia e necessita di cure particolari. Ho sbagliato ma l’ho fatto per la mia famiglia. Ho avuto un momento di grandissima debolezza e fragilità. Sono stato coinvolto in un meccanismo più grande di me. Avevo un debito che non riuscivo a ripagare".
Il figlio di Biot: "Se l'ha fatto è stato per mantenerci" - Uno dei quattro figlio dell'ufficiale difende il padre. "L'unica cosa che credo è che se mio padre ha fatto quello che ha fatto è stato per mantenere la famiglia, per mantenere la casa, non per andare contro lo Stato - ha spiegato il 24enne -. Mia sorella ed io facciamo lavori part-time. Mio padre è l'unico che ci può mantenere".
Il ritorno a Mosca dei due funzionari russi Nel frattempo i due funzionari russi espulsi, Nemudrov e Ostroukhov, si sono imbarcati su un volo, decollato dall'aeroporto di Fiumicino, con destinazione Mosca. I due funzionari, scortati da alcuni uomini in borghese, sarebbero giunti nello scalo romano poco prima delle 11, e sarebbero stati accompagnati a bordo dell'aereo.
Gip: "Biot ha tradito la fiducia delle istituzioni" Nell'ordinanza del Gip di Roma a carico di Biot vengono evidenziate le "accurate modalità nell'agire, quali ad esempio l'inserimento della scheda Sd all'interno del bugiardino dei medicinali così come il fatto che dai telefoni in suo possesso non emergono appuntamenti o contatti con l'agente russo". Per il giudice sono "elementi sintomatici dello spessore criminale dell'indagato che non si è posto alcuno scrupolo nel tradire la fiducia dell'istituzione di appartenenza al solo fine di conseguire profitti di natura economica".
"Non è stata un'attività isolata" Quella di Biot, sempre secondo il Gip, "non è stata un'attività isolata e sporadica". Le sue sono state "modalità esecutive - scrive il giudice - che mostrano in maniera palmare l'estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azione desumibile dai parecchi strumenti utilizzati (4 smartphone) e dagli accorgimenti adottati".