La Soprintendenza "ferma" il progetto sull'ex ippodromo di Tor di Valle. Ma la As Roma non ci sta: "Singolare la tempistica, ci prepariamo ad azioni legali"
"La Soprintendenza ha comunicato al Comune di Roma l'avvio di una dichiarazione di interesse culturale sull'ex ippodromo di Tor di Valle. Si tratta dell'area indicata per la realizzazione del nuovo stadio dell'A.S. Roma". Lo ha riferito Virginia Raggi aggiungendo: "Vi sono nuovi elementi che incidono sull'attuazione del progetto. Vogliamo che la squadra abbia uno stadio ma nel rispetto della legge". Ma la Roma non ci sta: "Ci tuteleremo per vie legali"
Roma: avvieremo ogni azione a tutela - "Non possiamo esimerci dall'evidenziare come sia particolarmente singolare la tempistica di questo parere emesso dalla Soprintendenza e certamente avvieremo ogni possibile azione a tutela del nostro progetto, di tutti gli investitori e pubblici azionisti della As Roma e naturalmente di tutti i tifosi che in queste ore non comprendono iniziative talmente intempestive da apparire quantomeno ostili". Lo si legge nelle conclusioni di una nota dei proponenti del nuovo stadio della Roma.
La Soprintendenza dichiara il vincolo - La copertura della tribuna dell'Ippodromo di Tor di Valle, insieme a ciò che la circonda, è ora al centro di una procedura di vincolo avviata dalla Soprintendenza all'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma del Mibact. Una doccia fredda per i proponenti, l'ennesima, che arriva a meno di due settimane dalla seduta finale e decisiva della Conferenza dei Servizi sullo stadio, quella del 3 marzo. In quella sede però lo Stato - lo prevede la legge Madia - si esprimerà con un parere unico per tutte le sue articolazioni, e non è scontato che alla fine sposi la posizione della Soprintendenza. Le motivazioni del potenziale 'niet' sono in una lettera inviata ai proponenti del progetto, la As Roma e il costruttore Parnasi, e per conoscenza alla Raggi. A firmare la missiva è la soprintendente Margherita Eichberg: l'Ippodromo è "di interesse particolarmente importante" riguardo alla tribuna e al sedime della pista.
La particolarità dell'ippodromo - Inaugurato nel 1959, era "all'avanguardia per l'epoca": "in particolare la tribuna costituisce un esempio rilevante di architettura contemporanea", anzi "un unicum dal punto di vista dimensionale, avendo una copertura costituita da 11 'ombrelli' a forma di paraboloide iperbolico". E c'è di più: la Soprintendenza contempla anche la 'tutela indiretta'. "Al fine di evitare che sia danneggiata la visuale dell'impianto o ne siano alterate le condizioni di inserimento nel contesto agrario attuale" - si legge - essa va "lasciata libera da opere in elevato, ad eccezione dei manufatti già esistenti, per i quali, in caso di sostituzione, non dovranno essere superate l'altezza e la densità attuali".
Quasi un blocco totale al progetto - Il parere della Soprintendenza sembra quindi bloccare il progetto che prevede la demolizione dell'Ippodromo, un enorme stadio e soprattutto tre grattacieli: un'altolà senz'appello. Il procedimento della soprintendenza terminerà tra sei mesi, ed Eurnova ha 80 giorni per produrre osservazioni e memorie scritte.
La palla passa al governo - Ma la data della Conferenza dei servizi decisiva è molto più vicina: il Governo, con il suo rappresentante unico, riconosce la stessa Eichberg, dovrà mediare lo stop della Soprintendenza con gli altri: "Non so come si possano conciliare questi rilievi con un via libera - dice però la soprintendente - visto che il nostro vincolo si inserisce al centro dell'area del progetto e che rilievi sono stati mossi anche dagli altri soggetti al tavolo". Sono le prescrizioni avanzate da Roma Capitale e dalla Città metropolitana, entrambe guidate da Virginia Raggi, in questi giorni impegnata in una trattativa con i proponenti sulle modifiche al progetto.